Dal 14 aprile al 26 maggio appuntamenti in cui si parlerà anche del rapporto tra follia, cura e scrittura.
REGIONE – A partire dagli anni ‘60 il pensiero della psichiatria di matrice fenomenologica e dell’antipsichiatria (in Italia: psichiatria democratica) hanno apportato un cambiamento radicale nella visione della follia e della sua cura, culminato in Italia con la riforma Basaglia.
Da una parte si è fatta strada l’idea che la follia sia una “condizione umana”, “una enigmatica forma di esistenza”, che richiede l’accettazione dell’altro da sé e il ripensamento delle categorie medico-politiche di normalità e devianza; dall’altra la convinzione che il manicomio, oltre ad essere uno strumento di esclusione dalla società, sia al contempo esso stesso generatore di follia, cronicizzando i pazienti.
Con la Legge 180 l’Italia è stata il primo stato, nel 1978, a sancire la chiusura dei manicomi. Concentrandoci sulla narrativa italiana degli ultimi quarant’anni, si vuole mostrare se e come questa storica cesura (psichiatrica e sociale) ha cambiato il modo di rappresentare la follia.
In particolare si metterà in luce:
1) la prospettiva (voce, sguardo) del folle fuori e dentro gli spazi di cura;
2) la rappresentazione letteraria della follia e degli spazi di cura;
3) il rapporto tra follia, cura e scrittura.
Nel primo seminario interverranno studiosi di narrativa italiana contemporanea, nei successivi tre si dialogherà con scrittori, autori dei più recenti romanzi sul tema della follia.
Modalità: On-line e in presenza (i link verranno comunicati in seguito)
PROGRAMMA
14 aprile (ore 16:00)
La follia nella narrativa italiana post-basagliana. Tavola rotonda, intervengono:
- Mario Cimini (Università G. D’Annunzio di Chieti): Moderatore
- Valeria Merola (Università dell’Aquila): “Rappresentare la follia a teatro dopo Basaglia”
- Ilaria de Seta (Katholieke Universiteit Leuven): “La separazione degli spazi della cura nella letteratura contemporanea”
- Alberto Bertoni (Università di Bologna): “Follia della creazione (poetica)”
- Andrea Gialloreto (Università G. D’annunzio di Chieti): “Il disagio mentale in alcuni testi fondativi della non-fiction italiana”
- Stefano Redaelli (Università di Varsavia): “Legare, slegare, relegare la follia”
28 aprile (ore 16:00)
La voce della follia. Incontro con Remo Rapino (nella foto), autore di Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio. Dialoga con l’autore: Andrea Gialloreto. Legge: Domenico Galasso.
12 maggio (ore 16:00)
La salvezza della follia. Incontro con Daniele Mencarelli, autore di Tutto chiede salvezza. Dialoga con l’autore: Stefano Redaelli. Legge: Domenico Galasso.
26 maggio (ore 16:00)
La beatitudine della follia. Incontro con Stefano Redaelli, autore di Beati gli inquieti. Dialoga con l’autore: Mario Cimini. Legge: Domenico Galasso