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Pescara, Fondazione Paolo VI: USB chiede al Vescovo di aprirsi al dialogo

da Redazione

PESCARA – Ieri mattina davanti il Centro Adriatico sul lungo mare di Pescara i lavoratori dell’Unione Sindacale di Base della Fondazione Papa Paolo VI hanno  effettuato un volantinaggio di denuncia pubblica sulle condizioni della stessa.
Hanno  organizzato questa iniziativa pubblica stanchi di attendere per mesi che il Vescovo rispondesse alle legittime segnalazioni e richieste d’incontro.
L’Unione Sindacale di Base chiede alla Direzione della Fondazione di aprire il DIALOGO sul futuro dei Centri gestiti dalla Fondazione.

Da più di un anno decine di lavoratori e lavoratrici hanno deciso di organizzarsi con USB per chiedere il rispetto dei loro diritti e per migliorare il servizio che la Fondazione svolge nei confronti dei pazienti con disabilità curate nelle strutture della Paolo VI. Si legge ancora nella nota di USB :

“Registriamo degli squilibri nella gestione dell’organizzazione del lavoro che porta ad una mole di CARICHI DI LAVORO eccessiva, data anche e soprattutto dal fatto che molti centri della Fondazione sono sotto organico, aumentando i rischi per la SALUTE DEI LAVORATORI. Di conseguenza la qualità del servizio rischia di subire un drastico calo nei confronti dell’utenza che si rivolge alla Fondazione per curarsi, una situazione che legittimamente rendiamo pubblica anche perché la Papa Paolo VI regge le sue attività attingendo ai fondi pubblici della Regione Abruzzo.

Contestiamo gli accordi integrativi sottoscritti da sindacati incapaci di coinvolgere la maggioranza dei lavoratori, accordi che hanno peggiorato le condizioni degli stessi.
Tra questi ci sono i TRASFERIMENTI dei lavoratori dai Centri nei quali erano abitualmente impiegati ad altri Centri molto distanti dai luoghi di residenza, disciplinati senza criteri compatibili per legge e ponendo in una situazione di ricattabilità gli operatori. Chiediamo che si rispettino i diritti sanciti dal CCNL anche a partire dal corretto utilizzo degli istituti dei permessi e delle ferie.

Noi non chiediamo la luna, chiediamo semplicemente l’apertura di un tavolo tra la Direzione della Fondazione e la nostra Organizzazione Sindacale, sigla maggiormente rappresentativa in numero di lavoratori iscritti, all’interno della Fondazione.
In mancanza della disponibilità al dialogo ci vedremo costretti a continuare le iniziative di mobilitazione sindacale.

Come ci ricorda Papa Francesco, il lavoro è dignità, e noi vorremmo avere la dignità di essere ascoltati”.

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