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Pescara, riviera nord invasa da ambulanti abusivi

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PESCARA  – Questa mattina il  marciapiede lato mare della riviera nord di Pescara era completamente occupato, nel tratto compreso tra piazza Primo Maggio e via Balilla, da   ambulanti abusivi con la propria mercanzia stesa a terra.

Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che  allertato dai cittadini, ha fotografato tale mercatino abusivo, ha sottolineato:

“La passeggiata della riviera nord è stata sostituita da tappeti stesi a terra con sopra borse ‘Prada’ e ‘Gucci’ rigorosamente taroccate, e giacconi di marca contraffatta .

Stamane era letteralmente impossibile fare due passi sul marciapiede lato mare, quello prospiciente la spiaggia e gli stabilimenti balneari: ben protetti dalle barriere antiterrorismo sistemate dal Comune di Pescara, teoricamente per proteggere la città da potenziali attacchi dell’Isis, gli ambulanti, oltra una cinquantina, tutti extracomunitari, in prevalenza di nazionalità senegalese o nigeriana, con alcune presenze indiane, hanno praticamente preso possesso, in pieno giorno, approfittando della giornata di sole, di tutto il marciapiede, in tutta la sua lunghezza, nel tratto compreso tra piazza Primo Maggio e lo stabilimento balneare Trieste.

Una concentrazione straordinaria:

a ridosso delle aiuole c’erano le bancarelle improvvisate a terra, una distesa impressionante, e di fronte, accampati sul muretto che delimita l’arenile, c’erano i proprietari delle singole bancarelle, ciascuno a fare la guardia alla propria merce o ad avvicinarsi al potenziale cliente non appena qualcuno manifestava un interesse per la giacca, la borsa o il portafogli lasciati a terra, per far misurare o valutare meglio il capo e contrattare il prezzo.

E tutto questo è avvenuto alla luce del sole, senza alcun timore di essere sorpresi nel commercio abusivo o di vedersi sequestrare la merce stessa. Niente di niente, quegli ambulanti abusivi extracomunitari erano assolutamente padroni della situazione e si sentivano perfettamente legittimati nella propria attività.

E in effetti, durante le quattro ore di osservazione, sul posto non abbiamo visto una sola pattuglia degli agenti di Polizia municipale di Pescara, non una macchina di servizio in transito, non un vigile di controllo sul territorio, neanche i componenti della famosa squadra dell’A-team messa in piedi dall’assessore Teodoro e che, teoricamente, non svolge altre funzioni se non il contrasto al degrado e, appunto, all’abusivismo sul territorio, agenti quindi che sicuramente non hanno dovuto svolgere straordinari per il Capodanno e che stamane avrebbero potuto benissimo effettuare il servizio sulla riviera nord.

Ma non è avvenuto – ha aggiunto Foschi -.

A questo punto davvero non comprendiamo quale sia la necessità di convocare ulteriormente le sedute straordinarie del Consiglio comunale per il ripristino del mercatino abusivo degli extracomunitari nel tunnel della stazione centrale di Pescara, dopo averlo smantellato dalle aree di risulta. Di fatto il mercatino già c’è e si è conquistato indisturbato un posto di grande eccellenza, visibilità e commerciabilità, la riviera nord, senza che il sindaco Alessandrini dica una parola.

E fa nulla se quel mercatino rappresenta un’offesa per la dignità della città oltre che uno schiaffo per le centinaia di commercianti regolari, ambulanti e non, della città che per lavorare devono chiedere e ottenere permessi, attendere i tempi della burocrazia, e soprattutto pagare le tasse. Ovviamente riteniamo vergognoso quanto accaduto stamane, riteniamo inaccettabile che un’intera amministrazione comunale di maggioranza abbia fatto finta di non vedere quel mercatino abusivo, compreso l’assessore al Commercio Cuzzi che ha anche la delega ai grandi eventi e che stamane sicuramente era presente in piazza Salotto per la preparazione del concertone odierno.

E già domani investiremo della questione il nuovo Prefetto di Pescara chiedendo, anche a Sua Eccellenza, se ritenga o meno accettabile tale abusivismo tollerato e, in caso negativo, di esercitare la propria Autorità e autorevolezza per ripristinare il rispetto delle regole elementari del vivere sociale”.

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