Foschi sottolinea che la situazione del fiume e del mare a Pescara è ormai drammatica e chiede a questo punto la nomina, da parte del Ministero dell’Ambiente, di un Commissario straordinario .
“Se non fossimo consapevoli della situazione tragica in cui versa Pescara dal 2014, veramente avremmo pensato di essere su ‘Scherzi a parte’ con un sindaco che un giorno toglie il divieto di balneazione, poi lo rimette, poi lo ritoglie, poi di nuovo lo rimette, e così per tre mesi consecutivi – ha sottolineato Foschi –. Secondo il sindaco Alessandrini alle 10.40 di martedì 9 agosto era possibile fare il bagno in mare, peccato che le 48 ore dagli sversamenti causa temporale estivo terminavano alle 15.55 di martedì.
Ad appena quarantotto ore siamo di nuovo nel dramma: ieri sera un acquazzone si è abbattuto su Pescara e l’Aca, a firma del Direttore tecnico Lorenzo Livello, ha comunicato, solo questa mattina, che ‘tutte le reti fognarie sono andate in pressione a causa dell’immissione di acqua piovana, e quindi, nonostante il corretto funzionamento a regime delle elettropompe acque nere, si sono verificati sversamenti fognari al fiume Pescara e al Fosso Vallelunga’ su 7 punti sui 15 esistenti, ovvero: alla Madonnina le idrovore di scarico al fiume si sono attivate per 50 minuti; alla paratoia di Camuzzi lo sfioro è proseguito per 30 minuti; in via Gran Sasso lo sfioro è andato avanti per un’ora, mentre lo sfioro a Capacchietti è rimasto operativo per 40 minuti; in via Raiale lo sfioro è iniziato ieri sera ed è attualmente in corso; a Fosso Vallelunga si sono attivati entrambi gli sfiori esistenti, per un’ora, in via Nazionale Adriatica sud e in via Primovere.
Ovviamente il sindaco Alessandrini, firmata l’ordinanza di divieto di balneazione, si è ben guardato dal comunicare alla popolazione la gravità del fenomeno e della situazione, anzi si è premurato di far sapere che, grazie alla sua proverbiale sfera di cristallo, sa già che tra quarantotto ore al massimo, toglierà anche questo divieto di balneazione, ovviamente senza alcun preventivo campionamento straordinario da parte dell’Arta a certificare le sue previsioni.
Ancora una volta esprimiamo le nostre forti perplessità nei confronti delle procedure ‘originali’ seguite dal sindaco Alessandrini, in una sua personalissima interpretazione della legge, ma soprattutto ci pare assurdo che a Pescara si ripetano sversamenti a ogni acquazzone senza che il primo cittadino muova un dito: dove sono finiti i tanto sbandierati lavori del DK15, cominciati sulla golena nord e oggi già morti nel nulla? Perché il sindaco Alessandrini non attinge dal fondo di riserva, lo stesso da dove ha preso i 67 mila euro per coprire gli svarioni delle Notti bianche, e non comincia a utilizzare le somme per l’emergenza balneazione, in attesa poi di farsi restituire le somme dall’Aca?
Un sindaco vero – ha ribadito Foschi – non può limitarsi a comunicare i divieti di balneazione, ma deve adottare atti per risolvere l’emergenza, ma evidentemente Alessandrini non ne è capace, tanto che oggi anche il suo vicesindaco ha invocato l’aiuto del Presidente della Regione D’Alfonso affinchè venga nominato un Commissario che si occupi esclusivamente dell’emergenza balneazione, sgravando lui e il sindaco dal problema e da eventuali avvisi di garanzia giudiziari.
Anche l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede l’arrivo di un Commissario, che si occupi però di tutto il ’caso’ Pescara, dunque non solo dell’emergenza balneazione, invitando il sindaco a dimettersi per ‘manifesta inadeguatezza’”.
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