“Come sempre ci tocca scavare per trovare la verità, oltrepassando la barriera delle illusioni alzata due anni fa dal Presidente D’Alfonso – ha commentato Foschi -. La notizia è emersa dalle cronache sarde, dov’è stata avviata una campagna capillare contro l’aumento delle tasse passeggero applicate dal Governo Renzi sui voli low cost, una delle cause che hanno indotto Ryan Air a dismettere una serie di basi aree, prima fra tutte Pescara, potenziando, però, altre location, fra cui il vicino aeroporto di Ancona-Falconara. Ebbene, a fronte di un’interpellanza urgente presentata in aula dal deputato Mauro Pili, il Governo ha ribadito in modo definitivo che per il 2016 non vi sarà alcuna riduzione delle tasse e che l’eventuale, ipotetico, taglio del 2017 sarà valutato solo se il gettito del 2016 sarà superiore alle previsioni. In caso contrario il Governo non intende tornare sui propri passi, parole definitive che chiudono le porte a qualunque possibile trattativa, semmai ce n’è stata una, visto che a questo punto è assolutamente legittimo dubitare di tutte le false illusioni propinate sino a oggi dal Governatore D’Alfonso che, anzi, sta di fatto imponendo all’Abruzzo di subire qualunque decisione venga calata da Roma, senza alcuna reazione né ribellione, applicando solo la tecnica dello stancheggio, ovvero trascinare le problematiche per mesi sperando, forse, che i cittadini dimentichino o che il tempo renda meno duro sopportare le ingiustizie subite. Tutti sappiamo che il taglio delle tasse passeggero era una delle condizioni poste dalla Ryan Air per valutare la possibilità di mantenere la propria base operativa a Pescara, ed è chiaro che, caduta tale possibilità, Ryan Air porterà a termine la propria operazione commerciale. Tradotto: a partire dal primo novembre prossimo, come già preventivato, perso nel frattempo anche il collegamento con Roma effettuato da Alitalia, il nostro scalo perderà tutte le rotte internazionali, uscirà fuori dal circuito dei grandi aeroporti di riferimento, tramonterà anche il teorico sviluppo come terzo aeroporto di Roma, e si avvierà verso il sentiero del declino e del declassamento, con il rischio ormai concreto e tangibile di perdere la qualifica di aeroporto di interesse nazionale. Sono mesi, purtroppo, che la nostra Associazione continua a denunciare la gestione drammatica dello scalo d’Abruzzo – ha ricordato Foschi -, a partire dalla governance della Saga che non riesce a produrre utili, forse ha aumentato il numero dei passeggeri, ma ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2014 con una perdita di 7milioni 740mila euro. Perdita che la Regione ha cercato di chiudere con continue iniezioni di denaro, sotto forma di ricapitalizzazioni, sfidando anche la Commissione Europea che ha bocciato tali operazioni non sottoposte al suo vaglio. E oggi abbiamo la conferma che comunque quelle operazioni, prive di un vero Piano industriale serio e ponderato, non hanno salvato il nostro scalo. Per questa ragione nei mesi scorsi abbiamo raccolto tutte le carte e abbiamo inviato il faldone all’esame della Corte dei Conti e dell’Enac chiedendo di commissariare la Saga e ora più che mai siamo in attesa delle determinazioni successive. Nei prossimi giorni l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ cercherà di incontrare le categorie produttive del territorio per capire le eventuali azioni da intraprendere per tutelare l’immagine e l’economia dell’Abruzzo e di Pescara in particolare, l’unica città con un porto inagibile, un aeroporto prossimo al declassamento, un mare inquinato, ma con la tassa di soggiorno per salassare i turisti”.
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