PESCARA – Il Presidente della Commissione Sicurezza del Territorio Armando Foschi in una lettera indirizzata al Prefetto Vincenzo D’Antuono, al questore Paolo Passamonti e, per conoscenza, al sindaco Albore Mascia, richiama l’attenzione sul problema del bivacco nei parchi e giardini del capoluogo adriatico e delle conseguenze sull’ordine pubblico.Ha affermato Foschi:
l’ordinanza anti-bivacco a Pescara c’è, ma occorre farla rispettare: non è possibile che da settimane zone come i giardinetti del terminal bus, i giardini antistanti il Teatro D’Annunzio o anche il parco di via Trigno, siano invase da persone, chiaramente senzatetto, in stato di evidente alterazione alcolica, spesso anche con bambini al seguito, che vivono accampati negli spazi verdi della città, utilizzando le fontane pubbliche per lavarsi, anche nudi, indifferenti del passeggio dei cittadini. Ed è evidente che non parliamo più di un problema amministrativo, ma di ordine pubblico per il quale ho chiesto al sindaco Albore Mascia di sollecitare la convocazione urgente del Tavolo della Prefettura per capire come intervenire e con quali strumenti.
Pescara ha già adottato da tre anni tutte le possibili ordinanze e misure per contrastare i fenomeni di degrado sociale, come quella contro la prostituzione, anti-vandali e writer e anche quella contro il bivacco nei nostri spazi pubblici, emanando un provvedimento che vieta il consumo di bevande alcoliche di qualunque gradazione, birra compresa, in tutti i parchi e giardini della città o comunque in tutte le zone aperte, e vieta anche di utilizzare le stesse zone pubbliche per sdraiarsi o dormire. Eppure anche quell’ordinanza non basta: ci sono aree che quotidianamente sono invase da utenti comunitari ed extracomunitari, senzatetto, che si accampano in parchi e giardini, trasformati in latrine a cielo aperto per i bisogni fisiologici, persone che utilizzano le fontanelle pubbliche per lavarsi nudi, sotto lo sguardo esterrefatto dei passanti e in alcuni bivacchi è stata verificata anche la presenza di bambini, costretti a vivere in condizioni igienico-sanitarie indecorose con gravi rischi per la salute, un fenomeno che ovviamente si aggrava in estate.
E Foschi ha anche allegato l’elenco delle zone a rischio, ossia il tratto della strada-parco a ridosso del Conservatorio, i giardinetti del terminal bus della stazione, piazza Sacro Cuore, i giardini di piazza Primo Maggio, l’area della Madonnina-Lega Navale, il Parco Renzetti, piazza Salvo D’Acquisto, piazza Alessandrini, dinanzi al Mediamuseum, la golena sud del fiume sotto il ponte di ferro, i giardinetti spartitraffico dinanzi al Teatro D’Annunzio o in via Pepe e il parco di via Trigno. Le verifiche della Polizia municipale sono costanti, ma non bastano, e per tale ragione ho chiesto la formale convocazione urgente del Tavolo per l’Ordine pubblico e la sicurezza per capire come poter intervenire con un nucleo Interforze per debellare il fenomeno e restituire sicurezza e dignità a tutte le zone della città.
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