PESCARA – Il vicecapogruppo Pdl Armando Foschi ha commentato l’intervento del consigliere Del Vecchio ed ha così replicato:
se c’è qualcuno che a Pescara vive in una ‘città virtuale’ quello è sicuramente il consigliere Pd Del Vecchio che oggi ha sprecato 4mila 964 lettere, 21 paragrafi, 54 righe e due pagine per contestare al sindaco Albore Mascia, dopo due anni e mezzo di governo, due fatti che non rientrano tra le sue competenze: innanzitutto il dragaggio del fiume, dipendente prima dal Provveditorato alle Opere pubbliche, poi dal Commissario straordinario, e soprattutto bloccato da un intervento della Procura della Repubblica de L’Aquila. Poi il ripascimento del litorale sud, anch’esso un intervento fortemente voluto dalla nostra amministrazione comunale e anch’esso, purtroppo bloccato dalla Procura della Repubblica di Pescara.
Ma la cosa più sconcertante è che dopo ben 4mila 964 lettere, non si capisce neanche cosa chieda il consigliere Del Vecchio al sindaco Albore Mascia: forse un atto di disobbedienza civile nei confronti della Procura, portando avanti due procedure, il dragaggio e il ripascimento, nonostante l’apertura di due inchieste? In questo caso è evidente la distanza abissale che separa il consigliere Del Vecchio dalla nostra amministrazione di centro-destra, abituata a rispettare la volontà delle altre Istituzioni, specie degli Organi dello Stato, anche quando sono in contrasto con le nostre progettualità o la nostra volontà. E il fatto che il consigliere Del Vecchio tra le sue 54 righe non abbia da contestare altro, la dice lunga sulla bontà dell’azione amministrativa del sindaco Albore Mascia e della sua maggioranza.
Dopo due anni e mezzo l’opposizione è evidentemente allo stremo, alla ricerca quotidiana di presunti ‘passi falsi’ che la nostra amministrazione di centro-destra non è abituata a compiere : al massimo ci si potrà contestare una buca su un marciapiede o una lampadina spenta in strada. Tutto qui. Dopo due anni e mezzo non è possibile contestare al governo cittadino opere auto celebrative realizzate a spese di presunti mecenati, né opere realizzate in barba a norme e Istituzioni, a partire dalla Soprintendenza. Non comprendiamo il fastidio, quasi fisico, manifestato dal consigliere Del Vecchio sull’attribuzione al sindaco di Pescara della vicepresidenza del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio, né per i successi ottenuti con Pescara Città Europea dello Sport 2012, due titoli che sono soprattutto un riconoscimento sull’azione del nostro governo teso a sprovincializzare il territorio. E l’unica contestazione sollevata dal consigliere Del Vecchio riguarda due ‘fatti’ amministrativi bloccati da un Ente sovraordinato, ovvero dalla Procura della Repubblica, un Organo dello Stato nei confronti del quale è nostro dovere istituzionale mostrare massimo rispetto, anche quando gli atti della magistratura sembrano andare in conflitto con i nostri intenti. E’ inevitabilmente ‘fazioso’ il consigliere Del Vecchio quando omette di ricordare i pugni battuti sul tavolo del Provveditorato dal sindaco Albore Mascia per avviare la prima fase del dragaggio, e le reiterate richieste di chiarezza inoltrate in merito alla vicenda del ripascimento. Ma la Procura va rispettata, e non comprendiamo quale atto di disobbedienza civile avrebbe dovuto attuare il sindaco, secondo il consigliere Del Vecchio, per portare avanti il dragaggio, che peraltro non rientra tra le competenze del primo cittadino, o il ripascimento. La verità è ben diversa: Pescara sta crescendo, nonostante la crisi che ha investito l’intero Paese. E Pescara sta cambiando volto grazie all’azione del nostro governo, che sta ampliando le isole pedonali, che sta dotando la città di infrastrutture, come la filovia, o il Ponte Nuovo. Il consigliere Del Vecchio e il Pd se ne sono ormai resi conto, e come gli ultimi ‘samurai’ tentano l’ultima resistenza che però non riesce a ingannare la città.