PESCARA – Il consigliere comunale Armando Foschi in riferimento al grave episodio di violenza verificatosi in piazza Unione ha detto che non ci sarà tolleranza da parte dell’amministrazione comunale e delle Forze dell’Ordine nei confronti di quei Rom che si rendano colpevoli di reati tanto gravi quanto l’aggressione di un giovane indifeso, che sta ora lottando tra la vita e la morte nell’ospedale civile di Pescara. Foschi presenterà una mozione in Consiglio comunale per chiedere l’adozione di provvedimenti esemplari, come il divieto di accesso nelle zone della cosiddetta ‘movida’ per quelle persone di etnia zingara che continuano a macchiarsi di delitti tanto efferati. L’amministrazione comunale ha il dovere di proteggere i cittadini da persone che non vogliono integrarsi nella nostra società e che evidentemente pretendono di dominarla con il pugno e la forza.
Ha ricordato Foschi:
al di là del facile buonismo l’episodio di Pescara ci ha fatto ripiombare indietro di sette o quattro mesi, quando l’Abruzzo è stato scosso dal brutale omicidio di due ragazzi, Fadani e Di Meo, che hanno avuto un’unica colpa, trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Oggi dobbiamo inevitabilmente scontrarci con il muro della realtà: la comunità Rom presente anche a Pescara rappresenta una bomba a orologeria, pronta ad attivarsi in qualunque momento, una bomba che va disinnescata e per la quale a poco serve la semplice prevenzione.
Appena ventiquattro ore fa un episodio banale ha provocato una reazione violenta, assurda, spropositata, nella mente di un soggetto di etnia rom che evidentemente non riesce a vivere seguendo le regole della società civile e come tale dev’essere allontanato da quella società perché non è in grado di dividere il proprio cammino con altri ragazzi.Confidiamo sicuramente nell’azione della magistratura e delle Forze dell’Ordine che dovranno assicurare alla giustizia colui che ha ridotto in condizioni disperate un ragazzo che ha avuto l’unica colpa di aver scelto Pescara per trascorrere qualche ora con i propri amici. Ovviamente non possiamo generalizzare, ed è evidente che va salvaguardata quella parte sana della popolazione di etnia Rom che ha preso le distanze dalla cultura del furto, della violenza, del vivere senza rispettare le regole della nostra società. Ma purtroppo tali soggetti rappresentano comunque una minoranza rispetto alla stragrande maggioranza di zingari che non si fanno scrupolo di vivere traendo il proprio profitto dallo spaccio di sostanze stupefacenti, dallo sfruttamento della prostituzione, dai furti organizzati nelle abitazioni e dalla violenza.
Ha proseguito Foschi:
una stragrande maggioranza che oggettivamente limita la libertà di tutti gli altri cittadini. Nei loro confronti chiedo oggi la tolleranza zero. Non credo nella protesta organizzata al lume di fiaccola, né nelle sfilate di strada, ma piuttosto credo in azioni forti e decise, necessarie per lanciare un messaggio chiaro a tutti coloro che non intendono adeguarsi alla legge del nostro Stato: mi farò promotore di una mozione che vieti l’accesso in alcune zone della città agli zingari, così com’è per esempio vietato ai cacciatori entrare nei Parchi naturali o è vietato entrare nelle caserme, nelle zone militari o negli aeroporti ai non autorizzati. Chiederemo che soggetti come quello che ha brutalmente aggredito un ragazzo indifeso, vengano allontanati dalla città. Purtroppo non tutti coloro che hanno scelto di vivere nella criminalità possono essere ‘recuperati’ o reinseriti nella società, che d’altro canto ha la necessità di garantire e tutelare i nostri ragazzi, i nostri figli che hanno il diritto di passeggiare senza timori nelle nostre strade, di frequentare i nostri locali, di scherzare con i propri amici liberamente.
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