A chiederlo é la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio in una lettera inviata al Presidente della Provincia di Chieti
FOSSACESIA – “Le preoccupazioni manifestate dal Sindaco di Fossacesia, in particolare in termini di impatto sul sensibile paesaggio costiero della Via Verde, appaiono pienamente condivisibili. Si tratta infatti di una costruzione che, indipendentemente dalla tipologia e dalla finitura conclusiva che la caratterizzerà, impatta per la posizione che occupa, in un tratto che consentiva finora la libera fruizione della visuale a mare”.
E’ uno dei passaggi della lettera con cui la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio chiede al Presidente della Provincia di Chieti la rimozione del manufatto in cemento realizzato sul lato mare del tracciato ciclopedonale della Via Verde, di fronte alla vecchia stazione delle Ferrovie dello Stato nella zona nord del litorale di Fossacesia Marina. Dopo la sua costruzione, avvenuta un anno fa, si erano registrate molte reazioni negative, pervenute anche al di là dei confini regionali, e prese di posizioni, tra cui appunto quella del Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, che da allora aveva più volte sollecitato l’Amministrazione Provinciale a procedere all’abbattimento del volume in cemento.
Di Giuseppantonio aveva anche suggerito di sfruttare i locali del vecchio edificio dell’ex scalo ferroviario oppure l’area opposta alla Via Verde, che confina con la Statale 16 Adriatica, per dare una nuova collocazione al manufatto, destinato ai servizi pubblici per gli utenti. Dal momento della realizzazione del manufatto in cemento, la Soprintendenza aveva più volte segnalato la necessità di provvedere alla sua rimozione e, nel caso, allo studio di una sua diversa collocazione. A ciò si aggiunga che, in fase esecutiva dei lavori per la costruzione della Via Verde, era necessario il coinvolgimento degli uffici della Soprintendenza proprio per la definizione dell’ubicazione delle diverse strutture a supporto del percorso ciclopedonale. Opzioni condivise dalla Soprintendenza e rimarcate nella nota inviata al Presidente della Provincia, sottoscritta dal Direttore arch. Rosaria Mencarelli e dal funzionario competente, arch. Aldo Giorgio Pezzi.
“Credo che le osservazioni della Soprintendenza segnino l’epilogo di questa vicenda – afferma il Sindaco Enrico Di Giuseppantonio -. Per mesi, prima della realizzazione, avevo chiesto che quel fabbricato fosse tolto perché in netto contrasto con il paesaggio che lo circonda, tra l’altro in uno dei punti panoramici più belli della Via Verde, dalla quale è possibile ammirare il Golfo di Venere e i trabocchi che sorgono in quel tratto di mare. Devo ringraziare pubblicamente la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara, che mi ha sostenuto in questa battaglia in difesa dell’ambiente e del paesaggio, che da sempre hanno contraddistinto le Amministrazioni da me guidate. L’auspicio ora è che si proceda presto allo smantellamento del manufatto”.