FOSSACESIA (CH) – Nella scuola elementare della cittadina teatina, per la seconda volta, è stata rimossa la Madonnina che dagli anni ’50 era posta nell’atrio della scuola. Molte le polemiche suscitate dall’episodio e tra queste si inserisce la lettera che il Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, ha inviato al Dirigente Scolastico, dell’Istituto Comprensivo di Fossacesia, Corrado Moresco, nella quale con cordialità ma anche con fermezza, si chiede a chi possa giovare la suddetta rimozione.
C’è qualcuno che può avere benefici dalla rimozione dell’effigie della Vergine Maria?
Sinceramente per quanto mi sforzi di cercare una risposta non la trovo. Sicuramente i fedeli cristiani preferirebbero continuare a vedere la statua dove è sempre stata; ma credo che anche molti altri nostri concittadini, pur non devoti alla Madonna, gradirebbero lasciare al loro posto un’opera che rappresenta, ormai, anche un piccolo pezzo di storia della scuola elementare di Fossacesia.
Secondo me, poi, c’è dell’altro: l’effigie mariana è stata posta in quella sede dal Comune di Fossacesia, proprietario dell’edificio scolastico. Ritengo, perciò, che anche il provvedimento di rimozione non possa essere preso da altri che non dal Comune stesso, attraverso un atto del sindaco o della giunta. Un’azione unilaterale può rappresentare una forzatura nei rapporti tra istituzione scolastica ed amministrazione comunale, non solo dal punto di vista dell’etichetta, ma anche e soprattutto per quanto riguarda il profilo di legittimità dell’azione stessa.
Io sono sempre stato un difensore dei diritti della persona, e la mia storia politica di cattolico democratico lo testimonia. Pure, La prego di credermi, in questo momento non le parlo solo come credente, ma la mia posizione è quella di un rappresentante delle istituzioni che si sforza di fare il proprio dovere rispettando i principi su cui il nostro Stato è fondato. In questo campo la nostra prima guida è la Costituzione Italiana, la “stella polare” della nostra Repubblica (come la definì il presidente Ciampi). Ebbene, anche la nostra legge fondamentale afferma in modo netto ed inequivocabile, all’articolo 19, la libertà di professare il proprio culto, in privato o in pubblico, “purché non si tratti di riti contrari al buon costume”. Sono certo che nessuno mai potrà trovare qualcosa di contrario al buon costume nell’esposizione di una statua come la “Madonnina” di Fossacesia.
Spero che vorrà accogliere il mio invito alla riflessione, restituendo alla nostra collettività una parte della sua memoria attraverso uno dei simboli a cui è più affezionata. Le chiedo, perciò, di tornare sui suoi passi e di far risistemare la statua della Madonnina nella sede in cui è sempre stata. Sarebbe davvero un bel gesto.
Il presidente ha inviato per conoscenza la stessa missiva al prefetto, Vincenzo Greco, al responsabile dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Sandro Liberatore, al sindaco di Fossacesia, Fausto Stante, al parroco della città, don Antonio Totaro, e al capogruppo della minoranza consiliare, Raffaele Di Nardo.
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