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Fossacesia, i trafugatori del Bambin Gesù del Presepe chiedono scusa

da Marina Denegri

Presepe Fossacesia

Le scuse sono state indirizzate con una lettera anonima al Sindaco, che ora però vuole una telefonata chiarificatrice

FOSSACESIA – Con una lettera anonima, indirizzata al sindaco Enrico Di Giuseppantonio, infilata sotto la porta d’ingresso dell’ufficio Anagrafe e Stato Civile, in via Marina, gli autori del trafugamento di alcuni giorni fa del Bambinello dal presepe allestito in piazza Alessandro Fantini e ritrovato in un altro allestimento dedicato alla natività nei pressi dell’abbazia di San Giovanni in Venere, hanno chiesto scusa al primo cittadino e a tutti i fossacesiani per il gesto attuato. Nella missiva, scritta a computer, viene specificato che “volevamo innanzitutto scusarci per il nostro gesto giudicato come un atto di vandalismo. Il nostro non voleva essere un gesto mirato ad offendere la religione o ad urtare la sensibilità altrui, bensì solo un gesto di goliardia fatta tra amici per ridere senza rendersi conto delle conseguenze morali e legali che avrebbe comportato questo gesto fatto con troppa superficialità. Dato che non abbiamo arrecato alcun tipo di danno al Bambin Gesù ma l’abbiamo semplicemente spostato da un posto ad un altro – si legge ancora nella lettera – sempre nei confini del paese, anche in un luogo visitato come l’abbazia, in modo che sicuramente sarebbe stato ritrovato. Chiediamo ulteriormente scusa ai cittadini che si sono ritenuti offesi per questo gesto barbarico e speriamo che la comunità possa perdonare questo atto di stupidità”.

“Ho apprezzato il pentimento degli autori – ha commentato il sindaco Enrico Di Giuseppantonio– che dopo il trafugamento ha sporto denuncia ai carabinieri della locale stazione -, ma mi aspetto da loro una telefonata chiarificatrice prima di fermare l’azione d’indagine avviata dagli uomini dell’Arma. Mi auguro che qualcuno di loro si faccia sentire per capire meglio cosa li ha spinti a spostare il Bambinello. Io,non rivelerò a nessuno le loro identità. Intato, apprezzo davvero la loro lettera”.

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