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“Frammento”: domani a Chieti l’iniziativa teatral-scientifica

da Piero Vittoria

Appuntamento alle 17 presso l’aula magna della Facoltà di Psicologia dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara

CHIETI – Venerdì alle 17 l’Aula Magna della Facoltà di Psicologia dell’Università G. d’Annunzio ospiterà l’iniziativa teatral-scientifica “Frammento”.

Oltre alla rappresentazione teatrale del giovane regista-attore abruzzese Matteo Schiazza, sono previsti gli interventi dei maggiori esperti nel campo dell’invecchiamento, da un punto di vista neurologico, neuropsicologico e psichiatrico: saranno infatti presenti i professori Stefano Sensi, Nicola Mammarella e Massimo Di Giannantonio, del Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’Istituto di Tecnologie Avanzate Biomediche (ITAB) dell’Università G. d’Annunzio.

L’evento si prefigge scopi di informazione e divulgazione sul fenomeno dell’invecchiamento, il deterioramento cognitivo e la demenza più diffusa nell’anziano, la malattia di Alzheimer. Questa patologia neurodegenerativa colpisce 27 milioni di persone in tutto il mondo, circa 800000 in Italia (dati ufficiali 2012 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità). Numeri che destano preoccupazione se si pensa che nel mondo ogni quattro secondi nasce un nuovo caso di demenza: l’Alzheimer è appunto la più comune causa di demenza sopra i 65 anni e la terza malattia per spesa sanitaria dopo le patologie cardiovascolari e il diabete.

Si prevede che nel 2020 ci sarà un aumento della malattia del 43% rispetto all’inizio del secolo. Questa crescita implicherà un notevole incremento della spesa sanitaria pubblica. Come per altre patologie, anche nei confronti dell’Alzheimer è possibile adottare dei comportamenti che agiscano come fattori di protezione.

Il Dipartimento di Neuroscienze e Imaging, dell’I.T.A.B. e l’Unità di Neurologia Molecolare del Ce.S.I. dell’Università degli Studi G. d’Annunzio sono in prima linea nello studio dei processi neurali, neuropsicologici e comportamentali alla base dell’invecchiamento cerebrale.

La prestigiosa rivista scientifica internazionale “Plos One” ha pubblicato quest’anno lo studio in cui il Prof. Sensi responsabile dell’unità di Neurologia Molecolare del Ce.S.I. ed il suo team di ricercatori dell’Università d’Annunzio hanno dimostrato l’importanza di un cervello in allenamento come elemento alla base della prevenzione di fenomeni di deterioramento cognitivo, dunque a maggior rischio di sviluppare Alzheimer.

Gli studiosi hanno constatato che la giusta stimolazione cognitiva, attraverso semplici attività come parole crociate, Sudoku, l’ascolto di musica ed un modesto esercizio fisico, può portare a modificazioni strutturali e funzionali del cervello, con il conseguente aumento del numero e delle qualità delle connessioni tra neuroni di aree cerebrali critiche per processi quali attenzione e memoria, coinvolte in patologie neurodegenerative come l’Alzheimer. Il team del Prof. Sensi continua a lavorare sui processi molecolari e cognitivi alla base dell’invecchiamento e delle patologie ad esso correlate.

Come sostiene il dr. Filippo Cieri dell’equipé di ricerca del Prof Sensi, studente al terzo anno di dottorato presso il Dipartimento di Neuroscienze e Imaging dell’I.T.A.B., “nel caso di patologie neurodegenerative come l’Alzheimer, l’unica arma che è possibile utilizzare è la prevenzione, adottando comportamenti che agiscano come fattori di protezione nei confronti dello sviluppo della malattia. Questa iniziativa teatral-scientifica, nasce dal desiderio di unire un momento di divulgazione scientifica ad un momento di impatto più immediato come il teatro sociale, con una rappresentazione che affronta la malattia di Alzheimer in maniera sensibile e attenta”.

I frammenti di memoria di una madre colpita dall’Alzheimer pongono dunque l’attenzione sulla malattia gettando una luce cruda e commovente sulla patologia. La scelta della location e scenografia, volutamente minimaliste, faranno da cassa di risonanza ai sentimenti e alle reazioni che il pubblico vivrà insieme alle protagoniste.

“Frammento”, vero e proprio esempio di teatro sociale, nasce da un testo ideato e scritto da Matteo Schiazza, giovane attore e regista abruzzese. Lo spettacolo è stato pensato con mirate finalità divulgative, di informazione e di denuncia: il costo economico e sociale dell’Alzheimer è spaventoso sia per le famiglie colpite in prima persona, sia per la spesa pubblica che ne risente in maniera drammatica. Questo evento a Chieti vuole porre l’accento sulle attività intellettuali e scientifiche che studiano ed approfondiscono il problema, cercando di informare sui rischi legati al fenomeno e sulla prevenzione necessaria.

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