FRANCAVILLA – Sarà estradato questa mattina dalla Svizzera, dov’è attualmente detenuto per altri motivi, il 42enne di Francavilla al Mare (CH) M. P., sul conto del quale pendeva un ordine di carcerazione, emesso nel febbraio 2016, dalla Procura della Repubblica di Chieti. Nato in Svizzera, ma da tempo trapiantato sul litorale abruzzese, esattamente a Francavilla al Mare, era stato arrestato nel 2007 dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Chieti per reati relativi a stupefacenti.
Condannato dal Tribunale Ordinario di Chieti lo stesso anno, l’uomo aveva proposto ricorso dapprima in Appello e successivamente in Cassazione, dove in via definitiva, nel 2012, era stata dichiarata l’inammissibilità del ricorso avanzato e confermata la sentenza di condanna. Nel 2014, era stato dimesso dall’Istituto penitenziario teatino ed affidato in prova ai servizi sociali ma, circa un anno dopo, a seguito dei comportamenti posti in essere dall’uomo in più occasioni che, prontamente, erano stati evidenziati dai Carabinieri, con Decreto del Magistrato di Sorveglianza di Pescara, era stata disposta la sospensione provvisoria dell’affidamento al servizio sociale e ripristinata la carcerazione.
Il 15 maggio 2015 erano, quindi, i Carabinieri della Stazione di Francavilla al Mare ad arrestarlo in esecuzione dell’ordine di carcerazione. Il M. faceva, pertanto, ritorno nella casa Circondariale di Chieti per rimanervi fino al febbraio 2016 quando, a seguito di una nuova misura dell’affidamento in prova concessagli dall’Ufficio di Sorveglianza di Pescara, veniva scarcerato per recarsi presso una struttura della provincia di Macerata.
Ma è lo stesso Ufficio di Sorveglianza pochi giorni dopo, su input della Comunità Terapeutica che aveva evidenziato come l’uomo non si fosse mai presentato presso la struttura entro i termini previsti non fornendo alcuna notizia di se, a disporre la revoca della misura alternativa e il ripristino della sua carcerazione presso la struttura detentiva più vicina.
Da quel momento sul conto di M. pende un mandato di cattura che, questa mattina, dopo una difficile e prolungata procedura portata avanti dalla Procura della Repubblica presso il capoluogo teatino, che non ha mai cessato la sua opera per riportare in Italia il catturando, sarà eseguito, come da accordi bilaterali, dalla Polizia di Stato – Settore Polizia di Frontiera in collaborazione con l’Ufficio Federale di Giustizia della Polizia Svizzera presso il posto di frontiera Ponte Chiasso.