FRANCAVILLA AL MARE (CH) – Qualche anno fa, il precedente sindaco di Francavilla al Mare Roberto Angelucci stava quasi per rinunciare a far svolgere l’annuale sfilata coi carri di Carnevale perchè le casse del comune erano in dissesto.
Con l’amministrazione di Antonio Luciani, le disponibilità del comune si sono rimpinguate: tra stands, eventi sponsorizzati, parcheggi a pagamento d’estate e molte più multe agli automobilisti si sono trovati i fondi per finanziare la attività della cittadina adriatica.
E’ giunto il Carnevale, le cui celebrazioni durano due settimane. Questa festa tanto amata dai piccoli dovrebbe dare un po’ di gioia e di vita in più alla città e far bene anche al commercio.
Genitori e nonni hanno sempre meno denaro a disposizione: il lavoro non c’è più e le tasse aumentano.
Chi ha provato a portare i bambini al Carnevale di Francavilla domenica, ha trovato tutti gli accessi alla zona di “Piazzale Sirena” bloccati da addetti alla security e dipendenti comunali: “Cinque euro, prego”.
Non tutti infatti sapevano che il Carnevale a Francavilla quest’anno è a pagamento: 5 euro o 3,50 euro se si acquista il biglietto in prevendita per un adulto, gratis per i bambini fino a 12 anni.
E’ così che ieri intere famiglie hanno fatto marcia indietro, perchè anche 5 euro ad adulto o 15 euro per due genitori e un figlio di tredici anni possono essere un peso per chi non ha più lavoro o fatica ad arrivare alla fine del mese.
Il Carnevale a cui Angelucci voleva rinunciare costava tra i 20 e i 30 000 euro: una cifra bassa con cui si può organizzare tranquillamente una celebrazione gratuita al pubblico come si è sempre fatto fino ad anni recenti.
Basti pensare che in questa manifestazione sono presenti operatori economici che pagano per mettere degli stands commerciali (come ad esempio quello del cioccolato presente quest’anno), oppure per inserire il logo della propria attività sui manifesti, oppure ancora pagano l’affitto del suolo pubblico per posizionare le giostre del luna park, verso cui ieri sono affluiti tanti giovani.
Si potrebbe prospettare anche una questione di tipo legale: è legittimo da parte di una amministrazione sbarrare le strade e far pagare l’accesso? Se si trattasse di questioni di sicurezza, ovvero di allagamenti, di un incidente stradale, di una rapina, la giustificazione per chiudere i varchi c’è.
Anche quando ci furono delle maratone in zona o quando passò il “Giro d’Italia” le strade vennero chiuse, ma nessuno pagò per assistere.
Piazze e strade, per la loro creazione e manutenzione, sono pagate dai cittadini, che sborsano fior di quattrini con le proprie tasse: esse, qualunque punto di vista si abbia sull’argomento, appartengono a tutti.
I festeggiamenti nei centri cittadini sono espressioni di partecipazione e di entusiasmo popolare.
Chi sono sindaco e giunta per chiuderle e chiedere quattrini?
Si è deciso di seguire il cattivo esempio di Venezia, la città nella quale vi sono tante cose belle ma tutto costa dannatamente e l’accesso al Carnevale del 2015 ha i seguenti prezzi: 100 euro per i palchi, 30 euro per il parterre (ovvero l’accesso alla piazza) nei giorni del 7, 8, 14, 15 e 17 Febbraio. Negli altri giorni invece guardare i carri costa 30 euro dai palchi e 10 euro dalla piazza, fatta eccezione per coloro che sono sotto i 16 anni, che possono entrare gratis.
Forse dovremo rassegnarci a raccontare ai nostri figli che “Non si può andare a festeggiare il Carnevale in piazza: costa troppo e non possiamo permettercelo”.
Andrea Russo