FRANCAVILLA AL MARE – Domenica 22 agosto, allo stabilimento Bayahibe di Francavilla al Mare, è stato presentato il romanzo “Non è mai tardi per un sogno” della giornalista Maria Orlandi.
L’evento si è aperto con la presentazione di Abruzzo in Miniatura e la partecipazione di Annalisa Di Tizio e Christian Dolente, rispettivamente responsabile relazioni esterne e responsabile didattica. Abruzzo in Miniatura è un parco museale permanente che ha sede al MuMi di Francavilla al Mare ed espone il patrimonio architettonico, storico e culturale della regione, con oltre 100 opere raffiguranti in scala monumenti, chiese e paesaggi identitari dell’Abruzzo.
La presentazione del libro è stata poi condotta da Annalista Di Tizio che ha intervistato l’autrice interagendo con le letture fresche ed emozionate della giovane Chiara Orlandi, volto della nuova generazione di teenager appassionate di musica e di boyband. Perché proprio la musica delle boyband di fine anni ’80 – inizio anni ’90 ha ispirato la trama del libro che narra la storia di Sara, emigrata a Boston dall’Italia in seguito ad una delusione d’amore, in cerca di un nuovo inizio. Ma, quando meno se l’aspetta, come in una scena di “Notting Hill” la nostra protagonista “inciampa” nel suo sogno di ragazzina. Saranno rose o saranno spine?
In contemporanea alla presentazione si è svolta la mostra d’arte dell’artista Marina Barzaghi, che ha ideato e disegnato la copertina del romanzo. Tanti piccoli capolavori realizzati con le matite colorate, segno distintivo del suo stile artistico.
L’incontro si è concluso con un omaggio ad una delle boy band più amate dalle nuove generazioni: Chiara Orlandi e Luna Tenisci, medaglie d’oro con Alma Dance (gruppo over 17 latin style coreografico classe c) si sono esibite in un cha cha sulle note della canzone “What makes you beautiful” dei One Direction. Un viaggio nella musica e nel tempo, per ricordarci che certi sogni e certe ispirazioni appartengono in fondo a tutte le generazioni, comunque si voglia etichettarle.
«La trama di questo libro è nata molti anni fa, nei miei sogni di adolescente, ma solo lo scorso inverno ha assunto la sua versione definitiva quando, per tenere lontana la tristezza legata al momento che stiamo vivendo, sono andata alla ricerca delle cose che avevano caratterizzato i momenti più felici della mia giovinezza – ha raccontato l’autrice durante l’intervista -. Così, un po’ per caso, ho scoperto che la boy band che seguivo da adolescente era ancora in attività e ho ritrovato tutto il piacere di ascoltare la loro musica. Poi, a marzo, ho dovuto “sospendere” quasi totalmente la mia quotidianità per stare vicina a mio figlio in DAD e, un passo alla volta, ho iniziato a scrivere questa storia: la mia personale risposta alle difficoltà della vita, il mio fiore nato tra le rocce».
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