Si tratta di una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate nelle quali siano presenti persone minorenni, figli disabili o una donna in stato di gravidanza accertata, il sussidio è subordinato all’adesione ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.
Il progetto viene predisposto dai Servizi Sociali del Comune, in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole, nonché con soggetti privati attivi nell’ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare riferimento agli Enti no profit. Il progetto coinvolge tutti i componenti del nucleo famigliare e prevede specifici impegni per adulti e bambini, che vengono individuati sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni. Le attività possono riguardare i contatti con i servizi, la ricerca attiva del lavoro, l‘adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute. L’obiettivo è aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia.
Il Sia nel 2016 sarà erogato ai nuclei famigliari in possesso dei seguenti requisiti: requisiti famigliari (presenza di almeno un componente di minore età o di un figlio disabile, ovvero donna in stato di gravidanza accertata); requisiti economici (Isee inferiore ai 3 mila euro); valutazione del bisogno (da effettuare mediante una scala di valutazione multidimensionale che tiene conto dei carichi famigliari, della situazione economica e della situazione lavorativa, in base alla quale il nucleo famigliare richiedente deve ottenere un punteggio uguale o superiore a 45). I requisiti di accesso saranno verificati sulla base dell’Isee in corso di validità.
Per accedere al Sia è inoltre necessario che nessun componente il nucleo sia già beneficiario della Naspi, dell’Asdi, o di altri strumenti a sostegno al reddito dei disoccupati o della carta acquisti sperimentale; che non riceva già trattamenti superiori a 600 euro mensili; che non abbia acquistato un’automobile nuova (immatricolata negli ultimi 12 mesi) o che non possieda un’automobile cilindrata superiore a 1.300 cc o un motoveicolo di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati negli ultimi 36 mesi.
Il sostegno economico verrà erogato attraverso l’attribuzione di una carta di pagamento elettronica, utilizzabile per l’acquisto di beni di prima necessità.
Dall’ammontare del beneficio vengono dedotte eventuali somme erogate ai titolari di altre misure di sostegno al reddito (carta acquisti ordinaria, incremento del bonus bebè). Per le famiglie che soddisfano i requisiti per accedere all’assegno per il nucleo famigliare con almeno tre figli minori, il beneficio sarà corrispondentemente ridotto a prescindere dall’effettiva richiesta dell’assegno.
“Dopo le altre iniziative siamo partiti con questo progetto – ha spiegato il vicesindaco di Francavilla, nonché assessore alle Politiche Sociali, Francesca Buttari – il nostro obiettivo è quello di avere delle informazioni precise. Parliamo di nuclei famigliari dove ci sia almeno un minore, un invalido o una donna in stato di gravidanza. I requisiti sono particolari e restringono notevolmente il bacino di utenza. L’utente porta la carta al Comune, l’Inps verifica i requisiti e se ci sono viene erogato il sostegno. Il sostegno può essere utilizzato anche per le bollette elettriche e per il gas. L’Ente pubblico c’è perché il soggetto ha bisogno della carta per sottoscrivere il progetto volto a migliorare la propria condizione. Quindi non è un mero contributo economico, ma un’attività di inclusione attiva. Il soggetto si impegna nella ricerca di un lavoro, alla frequentazione ci corsi, ecc. L’Inps prevede che in caso di comportamenti non conciliabili con il progetto, il Comune deve revocare il beneficio. Il progetto dura tre anni e mezzo. Dal 2 settembre l’utente può inviare la domanda agli Enti e troverà tutti i supporti per compilare i moduli, poi il Comune si prenderà carico dell’utente e protocollerà il tutto all’Inps. Per il progetto avevamo tempo fino al 31 dicembre, ma ci stiamo adoperando da subito affinché potremo prendere più soldi per le esigenze sociali. Sono destinati 17 milioni di euro per le utenze e 240 milioni di euro per la gestione del progetto”.
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