CHIETI – Francesco “Kike” Di Girolamo, classe ’94, è una delle maggiori promesse del calcio a 5 abruzzese. Giocatore dotato di ottima tecnica è già fra gli “osservati speciali” ed è atteso quest’anno a confermare quanto di buono ha già fatto vedere lo scorso campionato quando con il Cus Chieti è stato uno dei maggiori protagonisti del fantastico “Double” (vittoria di Campionato e Coppa Italia di Serie C2).
È stato acquistato in estate dal Civitella Casanova Calcio a 5, fortemente voluto da Mister Ugo Morgione per rafforzare un organico già competitivo che punta senza mezzi termini alla vittoria finale del Campionato di C1. Dopo una breve esperienza nel calcio a 11 , Di Girolamo passa giovanissimo al calcio a 5. Inizia così una lunga trafila nel Cus Chieti, partendo dall’under 14: i colori neroverdi saranno quelli che gli regaleranno la possibilità di crescere calcisticamente. Nel periodo dell’under 16 si allena anche saltuariamente con la prima squadra, poi a 17 anni in under 21 prima è promosso a prendere parte agli allenamenti settimanali con la stessa prima squadra, poi gli ottimi risultati conseguiti con l’under 21 (i giovani teatini si classificano nei primi otto posti a livello nazionale) gli regalano anche la soddisfazione, alla sua giovane età, di esordire in prima squadra in panchina più volte nel campionato di A2. La svolta arriva però lo scorso anno, come detto, con la cavalcata trionfale da protagonista in coppa e campionato di C2 con il Cus Chieti. Ora nuovi stimoli a Civitella, già due gol in campionato: i tifosi lo hanno subito eletto a loro idolo. Dalla sua, oltre ad una tecnica sopraffina, l’umiltà, lo spirito di sacrificio ed il sapersi mettere a disposizione della squadra. In molti dicono che la stagione 2014/2015 possa essere quella della definitiva consacrazione per Francesco “Kike” Di Girolamo a vero nuovo nome del calcio a 5 abruzzese. Lo abbiamo incontrato per l’Opinionista.
Calcio a 5 e Calcio a 11: due sport completamente diversi come ti sei in un certo senso adattato a passare dall’uno all’altro?
“A sedici anni praticavo sempre con il Cus entrambi gli sport. Un anno dopo è stato chiesto ad ognuno dei giocatori di fare una scelta ed io ho voluto rimanere al Cus per praticare calcio a 5 perché da piccolo mi piaceva giocare sui campi di calcetto, nonostante già amassi il calcio. Le porte più piccole, il tipo di pallone diverso ….. è difficile da spiegare, ma regalano sensazioni particolari e per me sono anche maggiori di quelle avute giocando a calcio”.
Lo scorso anno è stato per te quello che ti ha segnalato come una delle maggiori promesse dell’intero movimento abruzzese di calcio a 5: come hai vissuto quella stagione?
“Nonostante la botta emotiva che arrivò nel momento della decisione di disputare la C2 e non l’A2, diedi subito la mia disponibilità a Fabiano Di Muzio. Lui mi accordò subito fiducia e lo ringrazio per l’opportunità che mi ha dato facendomi giocare molto e lasciandomi esprimere al meglio, integrandomi con i senatori. Da loro ho appreso tanto ed ora quest’anno nella mia nuova squadra posso fare tesoro di questi insegnamenti. Con mister Fabiano Di Muzio mi sono trovato benissimo: lui era alla prima esperienza da allenatore, ma grazie a tutto il suo bagaglio da calciatore è riuscito a insegnarmi tanto e a lui va il mio ringraziamento particolare”.
In estate il passaggio a Civitella, società che ti ha voluto fortemente: senti la responsabilità della fiducia che ti è stata accordata?
“Devo ringraziare il presidente Augusto Recchia ed il mister Morgione che hanno puntato molto su me. Sento proprio la fiducia che mi hanno dato e dunque allo stesso tempo mi sento responsabile nel volerli ripagare dando il meglio: spero di fare un buon campionato. Con il mister ho un rapporto speciale perché circa tre anni fa già mi avrebbe voluto con lui, ma ero nel periodo più bello del Cus e rinunciai a seguirlo. Quest’anno c’è stata la voglia da parte sua di avermi con lui: ho accettato senza esitazioni perché vedo da parte sua veramente una stima immensa. La nostra rosa ha un’età media bassissima, questo fa capire quanto il mister punti sui giovani, cosa rara nell’ambiente abruzzese del calcio a 5. Gli va fatto un applauso perché con questa politica un allenatore punta solo su se stesso visto che alla fine la società vuole i risultati e gestire un gruppo di giovani può a volte anche essere rischioso. Lui manda in campo chi merita, senza guardare all’età anagrafica”.
Che ambiente hai trovato?
“Venendo dal Cus che ha calcato palcoscenici importanti come la Serie A, devo dire che il Civitella ha secondo me un’organizzazione tale da dimostrarsi squadra di alto livello e prestigio perché tutto è curato nei dettagli, dal modo di allenarsi, al comportamento dei singoli dirigenti, fino alla cura dei palloni e del campo. Si sente anche l’attaccamento del pubblico che viene a vedere, c’è un palazzetto nuovo che sarà pronto per noi presto. L’obiettivo è vincere il campionato, speriamo di togliere alla Dem il ruolo di grande favorita”.
Si vede già grande intesa all’interno della squadra: che clima c’è fra voi giocatori?
“Si respira un buon clima fra noi anche negli allenamenti, ci si fa coraggio anche per un tiro o un passaggio sbagliato e si esulta insieme quando si fa bene, sembra una famiglia in cui ognuno sostiene l’altro. Chi esce dal campo dà il “cinque” a quello che entra come se stesse ancora dentro e credo che questa unione farà la forza e ci darà una marcia in più per ben figurare”.
Se tu dovessi definirti come giocatore?
“Sono un instancabile, mi piace dare una mano alla squadra, giocare a tutto campo sfiancando l’avversario. Cerco ogni partita di dare il mio contributo sia mentalmente che tecnicamente ai miei compagni. Sono solo un giocatore della squadra e devo fare la mia parte affinché tutti possiamo arrivare al successo finale. Non sono mai stato un grande goleador, ma inizio a veder meglio la porta grazie a chi gioca con me che ha qualità importanti”.
Che tipo di partita sarà la prossima?
“Giocheremo contro l’Atletico Silvi, compagine che abbiamo già incontrato due volte in Coppa Italia: all’andata fu difficile perché noi giocatori non ci conoscevamo ancora bene, poi a ritorno abbiamo vinto bene. Ora vogliamo andare lì per i tre punti visto che non possiamo più permetterci di perdere punti per strada come già successo a Raiano se vogliamo puntare alla vittoria in Campionato”.
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