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A Verdelais, nell’ultimo sito dei monaci celestini francesi, già in maggio nella «Nuit des Musées» è stata presentata, in anteprima, la mostra di grafica di Michele De Santis dedicata a S. Pietro da Morrone, noto come Papa Celestino V. Nello stesso tempo, le opere inviate dagli artisti di Verdelais (Séverine Bord, Gabrielle Furlan, Vincent Leclerq, Dominik Lobeira), nel quadro del gemellaggio culturale 2016, sono già state presentate al Museo di Palazzo Trinci, (Foligno-Umbria) nella mostra «Nero d’Autore», poi a Firenze, a Palazzo Bastogi, nella rassegna internazionale d’arte contemporanea «dai Tintori ai Battiloro» e, in agosto, a Leonessa (Rieti), nel Chiostro di San Francesco, nella 2ª edizione della rassegna internazionale d’Arte contemporanea.
L’esposizione al Musée d’Art Religieux di Verdelais (ultimo sito dell’Ordine dei Celestini di Francia, a 30 km da Bordeaux) è pregevole per i documenti fotografici di Fernando La Civita pertinenti alla realtà di Sulmona, del Morrone e di altri luoghi in cui ha avuto inizio la parabola di Celestino V, nonché per gli «schizzi» di Michele De Sanctis relativi alla statua di Celestino in Sulmona. Non a caso Pietro volle associare al proprio nome il toponimo del Monte Morrone. Quanto ai due citati artisti va aggiunto che sono entrambi soci dell’Associazione “Borgo Pacentrano” di Sulmona con cui il Circolo Culturale «Spazio Arte» di L’Aquila collabora da anni anche per la rappresentazione teatrale sul “Decreto di nomina di Celestino V”.
Fernando La Civita, che fa parte dei fotoamatori “Maia Peligna” e della UIF (Unione Italiana Fotoamatori), ha partecipato a concorsi, mostre collettive e personali. Tra le foto presentate al Musée d’Art Religieux di Verdelais compaiono “Statua di Celestino V” (opera scultorea realizzata dallo amico Michele De Santis), “Frontespizio del Processo di canonizzazione”, “Reliquiario” di Celestino V, “Bolla d’indulgenza» del 27 novembre 1294 , “Dipinti di Pietro da Morrone in preghiera e sulla rinuncia di Amedeo Tedeschi”, “Tunica di Pietro da Morrone” , “Veduta dell’eremo di S. Onofrio sul Morrone”.
Michele De Santis, già docente di materie plastiche, dal 1980 è stato Preside dell’Istituto d’Arte di Avezzano, L’Aquila e Sulmona. È l’autore della “Statua di Celestino” realizzata nel 2000, benedetta da S. E. Mons. Angelo Spina, Vescovo di Sulmona-Valva, posta in Sulmona, slargo tra Corso Ovidio e Vico Spezzato, orientata verso l’eremo di S. Onofrio di cui si propongono gli studi e i bozzetti, fotografati da Fernando La Civita.
Il testo del catalogo dell’esposizione di La Civita-De Santis è a cura di Stefania Di Carlo ed è proposto nella cittadina posta sul tracciato di Compostela sia in lingua francese che italiana.
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