“Dedico questo premio alle persone ‘invisibili’, soprattutto alle musiciste che non compaiono mai nei libri di storia”
LANCIANO – Ha gli occhi da adolescente, guizzanti, curiosi, lucenti, e quella semplicità d’animo e di maniere che si dice sia una caratteristica peculiare delle grandi menti. È la flautista Vilma Campitelli, nata a Lanciano, il Frentano d’Oro 2024, ambito riconoscimento conferito annualmente dall’omonima associazione culturale, presieduta da Stefano Graziani e fondata da Ennio De Benedictis, «a una persona», recita il regolamento, «nata nella Frentania che nel campo delle scienze, della cultura, della musica, dell’arte, dell’economia e della professione si è resa benemerita dando lustro e prestigio alla sua terra d’origine in patria e nel mondo». Per celebrare il traguardo della XXV edizione, meta che conferma l’autorevolezza e la longevità di un Premio prestigioso, il Frentano d’Oro sceglie ancora una volta una donna: Campitelli, infatti, succede alla docente di matematica pura a Stoccolma Sandra Di Rocco, e sarà investita del titolo durante la consueta cerimonia di premiazione che si svolgerà al Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano venerdì 20 settembre, alle ore 18. Durante la serata, condotta da Mario Giancristofaro, decano dei giornalisti abruzzesi e coordinatore del Premio, si esibirà sul palco il quartetto di flauti Image, composto da Beatrice Petrocchi, Agnese Cingolani, Cecilia Troiani e dalla stessa Campitelli, alle quali, a sorpresa, si aggiungeranno altri notevoli musicisti. «Dedico questo premio alle persone “invisibili”» ha dichiarato la flautista durante la conferenza stampa svoltasi stamane, «soprattutto alle musiciste che non compaiono mai nei libri di storia, alle compositrici dimenticate».
È l’azzurro il colore preferito del Frentano d’Oro 2024, tinta che nella terra dei Frentani sintetizza e rende armoniche opposizioni apparentemente inconciliabili di mare, di cielo e di montagna. Il legame con il luogo natio, oltre a costituire fonte d’affetto, si traduce in Vilma Campitelli in un attaccamento alle radici e in un saldo senso di appartenenza che diventano ago della bilancia per decriptare il mondo, sonda per saggiare e comprendere la ricchezza che è nella pluralità, nelle discromie, in quel senso profondo di rispetto per la diversità. La “lancianesità” si pone, dunque, nel Frentano d’Oro 2024, come finestra d’accesso alla realtà, persino attraverso il dialetto locale, fitto com’è di substrati linguistici molteplici e vari; si frammischia nella vita di una musicista, diplomata in Flauto presso il Conservatorio di Pescara, che ha conseguito il Konzert-Diplom presso la Hochschule di Winterthur e la laurea specialistica presso il Conservatorio di Campobasso con il massimo dei voti, e che ha tenuto esecuzioni in Paesi europei, asiatici, africani e americani, riscuotendo sempre un unanime consenso da parte del pubblico e della critica; una donna che, attualmente docente a tempo indeterminato per l’insegnamento di Flauto presso il Conservatorio Umberto Giordano di Foggia, ha affinato talmente tanto lo studio del suo strumento e che ha approfondito a tal punto il suo impiego nei diversi popoli della terra, e nelle diverse culture e epoche, da essere in grado di eseguire il più classico dei concerti e la più vivida composizione contemporanea con lo stesso virtuosismo e la stessa vivida musicalità. Nei suoi quarant’anni di carriera, ha svolto oltre mille concerti, ha inciso CD, senza tralasciare il suo interesse per la musicologia che l’ha portata a scrivere numerosi articoli su importanti riviste specialistiche.
È del 2018 la sua monumentale pubblicazione, edita per le Edizioni Smasher con il patrocinio della Fondazione Adkins Chiti Donne in Musica, dal titolo Compendium Musicae Flauta, frutto di venticinque anni di ricerca e nata con l’ambizioso intento di costituire la prima opera universale sul repertorio flautistico scritto da compositrici di tutto il mondo. Attraverso il suo carattere sperimentale, inedito e pionieristico, il Compendium mira a ricostruire un patrimonio pressocché sconosciuto di duemilaottocento compositrici, provenienti da ben cento Paesi e appartenenti a differenti epoche, e reca a corredo un catalogo di quindicimila composizioni per circa tremilaquattrocento diversi tipi di ensemble e composizioni strumentali. Il ponderoso volume nasce dalla volontà di strappare dall’oblio volti e voci altrimenti dimenticati, negati alla storia e alla musica, e di mettere in luce come il medesimo radicato pregiudizio verso le donne s’intrufoli nella contemporaneità, escludendo le compositrici dai maggiori canali di diffusione, dalle programmazioni principali del mondo della musica e dal settore privato, così come dal processo decisionale ed economico. L’impegno di Vilma Campitelli si fa, dunque, non solo artistico ma anche culturale e sociale.
Il Frentano d’Oro costituisce il tributo a una frentana di successo, che ha saputo fare della “lancianesità” uno strumento per approcciarsi alla realtà e alle diversità, e che è stata capace di ergersi a sostenitrice di un processo di rivoluzione culturale, cogliendo nella sua professione fenditure e squarci che le hanno consentito di ristabilire con fermezza il giusto peso da attribuire all’universo femminile, più volte mortificato nei secoli. La rara umanità di Vilma Campitelli ha rappresentato per la sua designazione a Frentano d’Oro un prezioso valore che si aggiunge alla sua levatura professionale; valore ravvisato anche dall’Associazione Culturale Internazionale ASOLAPO-ITALIA che le ha conferito nel 2023 il riconoscimento “Astor Piazzolla” proprio in virtù del «suo brillante talento unito a una profonda umanità aperta al mondo».