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Futuro Imperfetto 2.0 aderisce a un progetto di accoglienza nazionale

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Il locale di Via Bologna ha accettato di partecipare a “Nessuno in Strada – Circoli rifugio”, l’iniziativa dell’Arci Nazionale

PESCARA – 12 regioni italiane, 13 città, 16 circoli, 4/6 persone per ogni territorio coinvolto: questi i numeri del progetto “Nessuno in Strada – Circoli rifugio”, realizzato da Arci e finanziato con i fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

Il progetto, che nasce da una serie di iniziative di accoglienza, sostegno e mutuo soccorso che già vengono realizzate da tempo dai circoli di tutta Italia, ha avuto origine nei mesi più bui del 2020, quelli in cui le situazioni di marginalità sono state accentuate dal lockdown e la povertà ha allargato le sue maglie. “Nessuno in Strada – Circoli rifugio” mira a costituire in ogni territorio coinvolto almeno un circolo rifugio responsabile dell’accoglienza di 4/6 persone, o da parte di una famiglia socia del circolo, oppure attraverso l’attivazione di un appartamento o di spazi gestiti direttamente dal circolo.

Interfaccia del progetto in Abruzzo è il Futuro Imperfetto di via Bologna a Pescara, circolo che abitualmente organizza eventi di musica, cinema e reading ed è luogo di ritrovo degli appassionati di giochi da tavolo di tutta la regione, e che già da tempo mette a disposizione delle categorie più svantaggiate i propri spazi come aule studio, garantendo postazioni video con connessione WiFi gratuita. “Attualmente stiamo seguendo 5 persone”, spiega Valerio Antonio Tiberio, presidente dell’Arci Abruzzo, “tra cui una madre con un bambino piccolo che rischiava seriamente di non avere più un tetto sopra la testa. Da quando è iniziata l’emergenza legata alla pandemia Covid-19 molti circoli, nonostante la chiusura, hanno continuato ad essere il punto di riferimento per le attività di mutuo soccorso destinato alle fasce più marginali e povere delle nostre città. Il progetto Nessuno in Strada – Circoli Rifugio ha l’obiettivo di mettere a sistema queste iniziative, legandole alla rete dei servizi già erogati dall’Arci nell’ambito dell’inclusione sociale e offrendo un’accoglienza materiale che sarebbe stata impossibile garantire durante l’emergenza Covid al di fuori del sistema pubblico”.

Il progetto viene presentato in una fase complicata della nostra vita associativa e questa azione mutualistica e di solidarietà è importante per la vita dei nostri Circoli”, ha dichiarato Francesca Chiavacci, Presidente nazionale Arci. “Il tema dei diritti umani ci è particolarmente caro e l’azione di accogliere persone rimaste prive di una dimora – ha aggiunto Anna Conti, vice Presidente Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai – indifferentemente uomini o donne, italiani o stranieri, accompagnandoli in un percorso che possa costituire una nuova partenza e ridare loro una possibilità di vita dignitosa, gnitosa, è coerente profondamente con i valori e gli obiettivi del buddismo della Soka Gakkai”.

Pubblicato da
Marina Denegri

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