Scatoloni di generi di prima necessità e donazioni in denaro per i profughi ucraini, le Fiamma Gialla si mobilitano in nome della solitarietà
PESCARA – “Fratelli tutti”! Così si esprimeva San Francesco d’Assisi! Un inno a una fraternità aperta, che includesse l’intera umanità. Una vocazione a una famiglia umana, una preghiera per la pace. Un’eco tanto forte da risuonare anche nella “Chiesa Santissimo Sacramento per l’adorazione”, che sorge dietro la Cattedrale di San Cetteo, nel cuore della “vecchia Pescara” e che oggi diventa, grazie all’iniziativa della Diocesi locale e di Don Dimitri, sacerdote ucraino e alla generosità dei militari del Corpo della Guardia di Finanza del capoluogo adriatico, il magazzino della solidarietà.
Tra i mosaici, gli affreschi e i dettagli decorativi, l’iconografia religiosa, che trasuda un messaggio spirituale e intellettuale nell’arcano splendore della liturgia, accoglie e si fa tutt’uno con scatoloni contenenti generi di prima necessità per i profughi ucraini.
Pacchi di aiuti che il Comandante Provinciale, il Colonnello t.ST Antonio Caputo, consegna a Don Dimitri e al suo gruppo di volontari provenienti da ogni parte del mondo, insieme ad una donazione in denaro raccolto tra le Fiamme Gialle pescaresi.
“Grazie ai finanzieri per la loro immensa generosità”, dice lo stesso Don Dimitri. “Grazie anche ai miei ragazzi, fratelli, che hanno capito che camminando uniti contro le ostilità, è possibile intonare insieme un inno alla pace”.