PESCARA – Prosegue l’attività della Guardia di Finanza a contrasto dell’illegalità economica, non da ultimo nel settore del commercio e distribuzione di carburante, nel cui ambito sono in corso controlli mirati antievasione oltreché a tutela dei consumatori.
Nel corso dell’ultimo dei controlli, una pattuglia del Gruppo Pescara ha attenzionato un’ autocisterna adibita al trasporto di prodotti petroliferi, dalla quale era in corso lo scarico di 18.000 litri di gasolio presso un distributore di carburanti di un’importante arteria di Montesilvano.
Anche in questa occasione l’esperienza delle Fiamme Gialle – maturata con l’assidua presenza su strada – ha consentito di scoprirne l’illecita commercializzazione: infatti il conducente del mezzo ha esibito documentazione idonea a giustificare solo parte del carico, pari a 7.500 litri, dichiarando nel contempo che i restanti 10.500 litri erano destinati a terzi clienti, dei quali successivamente i militari hanno invece dimostrato la totale estraneità come destinatari del prodotto. L’intervento ha così portato alla denuncia penale nei confronti di tre soggetti – fornitore, traportatore e gestore dell’impianto – per contrabbando, ovvero per aver sottratto il prodotto all’accertamento e al pagamento dell’accisa, mediante documentazione artefatta, con contestuale sequestro di 10.500 litri di gasolio.
L’ultimo sequestro non è il solo risultato conseguito dalla Guardia di Finanza di Pescara nel corso dell’attività di monitoraggio avviata nel settore delle accise a Pescara e provincia, effettuando svariate tipologie di controlli, non solo a beneficio dell’Erario ma anche e soprattutto a tutela dei consumatori finali.
Infatti, sono stati eseguiti numerosi controlli finalizzati al rispetto della disciplina prezzi presso distributori, ai quali è seguita l’irrogazione di apposite sanzioni per irregolare esposizione dei prezzi praticati al consumo, nonché per omessa comunicazione periodica al Ministero dello Sviluppo Economico dei prezzi praticati per ogni tipologia di carburante.
Non da ultimi, vanno citati i controlli mirati ad accertare la qualità del prodotto, effettuati mediante prelievo di campioni da trasmettere al competente Laboratorio dell’Agenzia delle Dogane al fine di determinarne la composizione chimica: in alcuni casi la benzina di autotrazione è risultata miscelata con altri idrocarburi – quali ad esempio olio di petrolio e olio leggero – che godono di un regime fiscale agevolato, nonché di un costo di produzione inferiore, ma che determinano una qualità inferiore rispetto a quella dichiarata e pattuita. Sono 2 gli imprenditori denunciati per frode in commercio, nonché di miscelazione non autorizzata di prodotti petroliferi.
Infine sono stati intensificati anche i controlli mirati a verificare la corretta erogazione delle quantità di carburante e già in un caso gli operanti hanno individuato e sanzionato un distributore che erogava un quantitativo di gasolio inferiore a quello risultante dalla colonnina del rifornimento.
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