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Genio Civile cambia tutto con l’entrata in vigore della riforma regionale

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Alla Provincia il compito di autorizzare i lavori, ma si tratta di funzioni che devono passare alla Regione

TERAMO – Con l’entrata in vigore del regolamento attuativo della legge regionale 28 del 2011 (pubblicato sul Bura il 19 agosto) che istituisce lo Sportello Unico Comunale cambiano regole e modalità di accesso al servizio di genio civile dell’ente: un servizio che, sia stando alla legge di riforma delle Province, sia in base alla proposta di legge regionale sul riordino delle funzioni, dovrà essere trasferito alle Regione.

In attesa che il passaggio di competenze e personale venga disciplinato, al genio civile della Provincia, come previsto dal regolamento entrato in vigore circa una settimana fa, competeranno i procedimenti autorizzatori e i controlli mentre le istanze dovranno essere presentate agli Sportelli Unici Comunali.

Una mole di lavoro che comporta una sostanziale modifica degli attuali assetti organizzativi e questa mattina, il Presidente, ha incontrato il dirigente di riferimento, Piergiorgio Tittarelli e i funzionari del Genio alla presenza del consigliere delegato, Maurizio Verna per pianificare una di interventi.

“Per evitare un pericoloso imbuto che potrebbe rallentare le realizzazione delle opere rafforzeremo l’ufficio con dipendenti dell’ente trasferendo personale dai settori edilizia, urbanistica e viabilità – chiarisce Renzo Di Sabatino – infatti, serve personale con competenze specifiche: architetti, ingegneri e geometri. Ma si tratta di una situazione-ponte e nel contempo interloquiamo con la Regione per capire come possiamo e dobbiamo gestire il servizio nelle more del passaggio di funzioni. E’ chiaro che siamo di fronte ad un settore strategico per l’economia del territorio in quanto ogni lavoro del comparto edile privato deve essere validato e autorizzato dal Genio Civile mentre prima questi processi venivano assicurati in buona parte dai Comuni. Quindi, responsabilmente, la affrontiamo come una priorità ma è una coperta corta e l’impiego dei tecnici di altri settori al Genio Civile comporta disagi per altre tipologie di servizi”.

E a questo proposito, Di Sabatino, segnala la nota dell’Ordine degli ingegneri di Teramo, a firma del presidente Alfonso Marcozzi, secondo la quale la riforma regionale non sarebbe ancora in vigore per un difetto di pubblicazione del regolamento in quanto, sul Bura, non sarebbero state pubblicate “le quattro appendici che sono parte integrante del regolamento attuativo”.

“Se ritiene che la riforma sia inefficace deve contestarla, nei modi e nei termini di legge, direttamente alla Regione visto che anche noi siamo destinatari del provvedimento e che, in ogni caso, come sempre, siamo disponibili ad ogni interlocuzione laddove c’è da affrontare e superare un problema ma, troppo, spesso, il presidente Marcozzi preferisce stigmatizzare piuttosto che dialogare” commenta Di Sabatino.

Il servizio di Genio civile è uno di quelli sui quali, negli ultimi mesi, si è intervenuto con una profonda riorganizzazione e questo con un duplice obiettivo: da una parte riuscire a smaltire l’arretrato che si era accumulato e dall’altra affrontare le criticità che venivano sollevate dall’utenza valorizzando le professionalità interne ed evitando il ricorso a professionisti esterni per razionalizzare i costi.

Prima del 31 dicembre 2014 l’ufficio era composto da:

1) Responsabile Ufficio con posizione organizzativa

2) Tecnici esterni n.5

3) Tecnici interni n.0

4) Amministrativi interni 5

5) Ministeriali del RIPAM 3 tecnici (destinati a Teramo per le pratiche post-sisma)

Dopo il 31 dicembre 2014

1) Nessun responsabile Ufficio con posizione organizzativa

2) Tecnici esterni n.0

3) Tecnici interni n.2 a 18 ore (dal settore viabilità ed edilizia)

4) Amministrativi interni 4

5) Ministeriali del RIPAM 3 tecnici ed 1 amministrativo

Risultati

Nell’annualità 2014 sono state depositate 1303 pratiche di cui 107 varianti e sono stati rilasciati 1113 attestati di deposito con un gap negativo di circa 200 istanze non evase.

Nel 2015 sono state sostanzialmente evase tutte le pratiche in entrata (di circa 394 pratiche in entrata 384 evase) e sono state chiuse quelle non evase negli anni precedenti

 

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