TERAMO – Si continua a parlare della vicenda della R.S.A. di Villa Volpe di Giulianova. I genitori di persone affette da disabilità grave, costretti a rivolgersi ad altre strutture anche fuori regione per l’assistenza ai loro familiari, hanno manifestato silenziosamente per chiedere di sbloccare la situazione che si protrae da oltre un decennio.
La Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri è stata contattata da alcune famiglie esasperate, che si erano anche rivolte alla magistratura per chiedere l’apertura di questa fondamentale struttura, in considerazione del disagio quotidiano che si trovano a fronteggiare da sole viste le esigenze specifiche dei loro cari.
“Ci troviamo di fronte – afferma la Consigliera Brandiferri – ad un caso di notevole impatto sociale che crea palese disagio a tante famiglie, che purtroppo convivono quotidianamente con le problematiche legata alla disabilità. Va detto che la R.S.A. è una struttura all’avanguardia, dotata di tutte le moderne tecnologie, di spazi idonei ad accogliere persone bisognose di tutela e di personale altamente qualificato in grado di seguire al meglio i residenti e di fornire adeguata assistenza a tal punto da farli sentire come a casa loro. Per questo non si comprende perché a distanza di tanti anni la struttura non è ancora operativa. Auspico che la Regione Abruzzo, che si è dimostrata sensibile alla problematica, possa ascoltare le istanze delle famiglie coinvolte e concedere nel minor tempo possibile l’accreditamento, come richiesto anche da altre istituzioni operanti sul territorio. A parole in tanti rivendicano i diritti dei disabili, ma poi concretamente ci si trova a constatare che la piena integrazione è ancora lontana, come si evince da questa vicenda. Torno a ribadire che le persone portatrici di handicap devono avere le stesse possibilità di una persona sana e il diritto a condurre una vita dignitosa”.
Anche la madre di un ragazzo autistico di 25 anni, la signora Annamaria Ferretti, chiede, a nome di tutte le persone che vivono come lei questa incresciosa situazione, che la struttura possa presto entrare in funzione. “Ho provato a cercare soluzioni alternative in altre città – afferma la signora Ferretti -, ma si preferisce accogliere nelle strutture residenziali pazienti regionali. Mio figlio, nonostante venga seguito presso il centro di Sant’Atto per sei ore al giorno, non può essere più gestito a domicilio e necessita di assistenza h 24 presso strutture idonee come questa di Villa Volpe. Mi appello a tutte le istituzioni affinchè prevalga il buon senso e venga sbloccato l’accreditamento in modo tale da garantire l’apertura della struttura”.
Genitori di persone affette da disabilità chiedono l’apertura di Villa Volpe di Giulianova
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