ANDREA GESSA – Il mio rientro è stato sicuramente positivo, sono contento che comunque la gamba l’ho sentita bene, chiaramente forse mi manca un pò di fiato, di condizione atletica, certamente giocando quattro a centrocampo abbiamo ritrovato un modulo a noi più congeniale, però tutto sommato anche il nostro primo tempo è stata piuttosto positivo. E’ vero non abbiamo avuto grandi occasioni ma non abbiamo neanche concesso palle gol. Sapendo che Verratti giocava dietro le punte questo poteva impensierirli per questo lo hanno ben controllato, non gli hanno permesso di girarsi, forse quella è stata la chiave del primo tempo.
Sulle prossime gare del Delfino … Il mio sogno sarebbe fare nove punti, dovendo scegliere una partita da vincere forse delle tre preferirei quella di Bergamo, dove verranno a vedermi diversi parenti in tribuna (sorridendo). Da inizio stagione abbiamo constatato come la nostra squadra si esprime meglio con le grandi squadre infatti riusciamo a trovare più spazi con la gente che viene qui a giocarsela piuttosto con quelle che vengono ad accontentarsi del pareggio. Tra le tre partite prossime quella più difficile è quella in casa con il Varese, poi ha ben detto il mister più punti portiamo a casa e meglio è.
Qualcosa mi manca, con la Triestina non dovevo essere nemmeno in panchina, come tempi clinici sarei dovuto stare fuori un mese e invece sono passate appena tre settimane e quindi posso essere soddisfatto di quel che è stato fatto anche a livello di staff medico che ha fatto di tutto per mettermi in condizione di essere in campo. Sinceramente la gamba la sento bene, mi sento frizzante, ho una buona sensazione. Per adesso posso stare anche in panchina ed entrare quando ce n’è bisogno, il mister lo sa che sono disposto a tutto.
Sarebbe ipocrita dire che il dispiacere non c’è per il mancato successo di domenica scorsa ma bisogna capire anche il momento non era facile, non si può neanche vincere sempre. In alcune occasioni mi è capitato come in questa gara che ho avuto la sensazione che poteva essere una giornata storta, invece comunque pensiamo al lato positivo di non aver perso la partita.
Sulla posizione in campo … L’anno scorso addirittura ho fatto il difensore centrale, non sono uno che ha delle preferenze come posizione in campo.L’importante è esserci anche se sicuramente la mia carriera l’ho costruita in questo ruolo che ho fatto contro la Triestina (ovvero come centrocampista vertice basso); nel reparto offensivo comunque mi trovo molto bene.
Secondo me il problema di sabato scorso è nato dalla velocità della Triestina anche nel pressing che ci ha tolto tutti gli spazi per la manovra. C’è stato meno palleggio rispetto ad altre volte ma non siamo scesi in campo con una mentalità sbagliata anzi abbiamo pensato di rischiare meno e sfruttare meglio le ripartenze soprattutto nel secondo tempo. Bisogna vedere soprattutto i momenti delle squadre e non la classifica.
Rispetto alla partita di andata con l’Atalanta c’è sicuramente una diversa consapevolezza dei nostri mezzi all’inizio campionato venivamo dalla sconfitta di Trieste, non avevamo ancora conseguito alcun successo, c’era un maggior timore. Adesso con grande umiltà andremo lì con la mentalità operaia come d’altronde in tutte le altre partite , soprattutto considerando che questo è il primo anno che siamo risaliti in serie B.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter