PESCARA – Potremmo definirlo un concerto “eroico”, con un imperturbabile Gianluca Grignani che stoicamente è salito sul palco pochi minuti prima delle 21,30 nonostante proprio in quel momento la pioggia stesse cadendo copiosa sulla città e, naturalmente, sul teatro D’Annunzio. É questo il film della tappa pescarese di ‘Live Acoustic Tour‘, con cui l’artista ha fatto tappa in Abruzzo martedì 10 agosto. Armato solo di una chitarra, Grignani ha ripercorso 20 anni di carriera nel giro di un’ora e mezza, dando spazio soprattutto alle canzoni dei suoi primi due album: “Destinazione Paradiso” e “La fabbrica di plastica”.
“Ciao! Allora, adesso devo decidere la scaletta… come al solito, io la decido all’ultimo. Pensavo di cantare “Senti come piove” di Jovanotti, ma non è il caso”, ha detto Gianluca entrando in scena e iniziando subito a scherzare con i presenti. Poi via a “Cammina bambina” e “Baby revolution”, prima di affermare: “Io vi faccio delle canzoni veloci perché penso: “Cazzo, piove!”. E allora mi viene da farvi le canzoni veloci”.
Ovviamente, in realtà, ci sarà spazio anche per molte ballate. Scorrono ‘Non voglio essere un fenomeno’ e ‘L’aiuola’, ma anche ‘L’allucinazione’ e ‘La mia storia tra le dita’, nonchè ‘Una donna così’, ‘Uguali e diversi’ (che, come consuetudine, sfocia in ‘Knockin’ on heaven’s door’) e ‘Destinazione Paradiso’.
‘Rockstar’ spinge Grignani a ribadire un concetto già espresso durante le recenti interviste, e cioè che “Le rockstar non esistono. L’ho capito appena sono sceso dal palco di Sanremo”. E a proposito del Festival arriva ‘Sogni infranti’, portata in gara nell’edizione 2015, seguita da classici come ‘Primo treno per Marte’, ‘La fabbrica di plastica’ e ‘Speciale’. Non manca all’appello neanche ‘Falco a metà’. Ci si rende conto, ascoltando questo live, non solo della capacità di Gianluca di reggere da solo la situazione, senza alcun aiuto elettronico, ma anche dell’immenso repertorio di successi che ha saputo costruirsi dal 1995 a oggi.
Quando attacca “Il re del niente”, si interrompe dopo pochi secondi perchè nota un bambino che conosce la canzone a memoria, e così decide di invitarlo sul palco per farlo cantare assieme a lui. Un gesto semplice ma che denota una volta di più il carattere fortemente confidenziale della serata, dove il pubblico viene di fatto portato “a casa” dell’artista e, come quando ci si trova attorno a un falò, vengono sciorinate note ed emozioni che fanno pendant con i ricordi.
In un simile contesto ci si può permettere persino di omaggiare Lucio Battisti con una bella versione di “Anna”, per poi riprendere il percorso con “Come fai?” e l’ultimo singolo “Una strada in mezzo al cielo”, che chiudono – senza bis – il set. Grignani, rimasto parzialmente senza voce a causa della forte umidità, vorrebbe restare ancora un po’, ma non c’è più tempo, bisogna andare via, il suo staff (non si capisce poi perchè) lo invita a lasciare il palco, e così ‘The Joker’ saluta tutti e abbandona la scena, mentre la pioggia ballerina “sembra” aver concesso una tregua. “Sembra”, perchè di lì a pochi minuti l’acquazzone si scatenerà di nuovo, ma ormai siamo già in strada, verso il ritorno a casa, ebbri delle sensazioni che stasera questo giovane degli anni ’90 ci ha fatto provare ancora una volta.
Scaletta del concerto di Gianluca Grignani del 10 agosto a Pescara
Cammina bambina
Baby revolution
Non voglio essere un fenomeno
L’aiuola
L’allucinazione
La mia storia tra le dita
Io per te
Una donna così
Uguali e diversi
Destinazione Paradiso
Rockstar
Più famoso di Gesù
Solo cielo
Candyman
Madre
Sogni infranti
Primo treno per Marte
La fabbrica di plastica
Speciale
Cammina nel sole
Come un tramonto
Falco a metà
Dio privato
The Joker
Il re del niente/Bambina dallo spazio
Anna
Come fai?
Una strada in mezzo al cielo
Foto in collaborazione con Madalina Mancini photography