Cinema

“Giappone al Flaiano”: il programma dal 4 al 7 giugno 2023

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PESCARA – Continuano i 50 eventi di celebrazione della 50° edizione dei Premi Internazionali Flaiano. Il mese di giugno sarà ricchissimo di eventi e rassegne cinematografiche prima delle serate di premiazione del 23 e 25 giugno e del 2 luglio. Viene riproposto il cinema orientale che i Premi Flaiano e l’Associazione culturale Ennio Flaiano negli anni avevano presentato in importanti rassegne. Dal 4 al 7 giugno presso il Mediamuseum, Pescara, prende il via la prima rassegna di cinema giapponese “Giappone al Flaiano”, promossa dall’Associazione Culturale Ennio Flaiano e dall’Associazione Giappone Abruzzo dal Fuji al Gran Sasso in collaborazione con l’Istituto giapponese di Cultura in Roma. I film tutti pluripremiati, spesso inediti e di indubbio valore artistico, presentano uno spaccato della società e della cultura giapponese che vada oltre gli stereotipi e che, attraverso il confronto con il caso giapponese, offra spunti di dibattito e riflessione anche sulla società italiana e le sue problematiche.

La rassegna inoltre, è dedicata a Marisa Di Russo, fondatrice dell’Associazione Giappone Abruzzo dal Fuji al Gran Sasso, che ha rappresentato per tutta la sua vita un ponte tra l’Italia e il Giappone, nonché una figura importante negli studi sui rapporti tra le due nazioni.

Programma

DOMENICA 4 GIUGNO H. 18.30

MORI, THE ARTIST’S HABITAT モリのいる場所 di SHŪICHI OKITA

2018, 99′ con Tsutomu Yamazaki, Kirin Kiki, Ryō Kase Genere: biografico

V.O. con sottotitoli in italiano,

Qualche giorno nella vita del novantaquattrenne Morikazu Kumagai, tra i massimi pittori del Novecento giapponese, morto nel 1977, che negli ultimi trent’anni della sua vita non abbandonò mai il giardino-giungla che aveva lasciato crescere attorno alla sua casa. Il punto di vista dello spettatore non può che rispecchiarsi in quello dei vicini o dei curiosi, o ancora dei venditori, che si presentano nella casa di Morikazu, detto Mori. Nessuno comprende lo stile di vita di Mori, nessuno si avvicina lontanamente al suo segreto: è sufficiente bollarlo come “eccentrico” e provare a carpirne qualcosa.

PREMI

2018: Miglior regista straniero, miglior film straniero, Golden Rooster Awards

IL REGISTA

SHŪICHI OKITA, classe 1977, nella sua carriera come regista ha diretto Mori, the Artist’s Habitat, A Story of Yonosuke, The Mohican Comes Home, Ecotherapy Getaway Holiday. Ormai una certezza del panorama giapponese, noto al pubblico italiano del Far East Film Festival di Udine, ci racconta nei suoi film un mondo fatto di ironia gentile e sommessa, toni perennemente pacati, un minimalismo che non si fa mai maniera, e uno sguardo metà scientifico metà umanistico sui suoi protagonisti, alla ricerca del punto d’incontro tra il loro mondo e quello naturale, così vicino eppure in maniera ineluttabile così lontano (quinlan.it).

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=Ts8EdRhcuPQ

DOMENICA 4 GIUGNO H. 20.30page2image64875968

LITTLE NIGHTS, LITTLE LOVE
di RIKIYA IMAIZUMI

2019, 120′ con Haruma Miura, Mikako Tabe, Yuma Yamoto, Erika Mori Genere: romantico

V.O. con sottotitoli in italiano

Tratto dalla raccolta di racconti di Kōtarō Isaka “Eine Kleine Nachtmusik”, il film è una commedia romantica che racconta le diverse fasi di una storia d􏰁’amore, dall􏰁’innamoramento alla separazione, tramite le vicende di alcune coppie e attraverso il punto di vista di Sato, il protagonista del film: un giovane impiegato con la testa tra le nuvole, che aspetta l􏰁’incontro fortuito con la donna della sua vita. Il film mostra le dinamiche relazionali e i legami tra i protagonisti, per vederli evolvere, o coinvolgere i figli degli stessi dieci anni dopo. Un’􏰁occasione per ritrovare un attore molto amato dal pubblico nipponico e non solo, Haruma Miura, scomparso precocemente nel 2020.

IL REGISTA

RIKIYA IMAIZUMI, classe 1981, di cui è appena uscito per Netflix il film drammatico Chihiro, è autore di una ventina di film e di tre serie televisive. Nella direzione degli attori ha un approccio molto lontano dalla maggior parte dei registi occidentali. Afferma: “Non mi piace che i miei personaggi siano troppo emotivi. Cerco di evitare che le persone piangano, urlino, si tocchino molto. Non è plausibile (per il pubblico giapponese, ndt). Voglio fare film che sembrino vicini alla vita reale.

Trailer: https://youtu.be/iz03YBBitow

I film saranno introdotti dal Dott Odoardo Tomassi, laureato allUniversità ”L’Orientale”, fondatore e presidente dell􏰁’Associazione Giappone in Abruzzo-L’Aquila. Esperto e appassionato di cinema, si occupa da diversi anni della diffusione della cultura giapponese in Abruzzo.

LUNEDI 5 GIUGNO H. 20.30

BLOOD AND BONES 血と骨

di YŌICHI SAI

2004, 140′ Con Takeshi Kitano, Hirofumi Arai, Tomoko Tabata, Kyōka Suzuki, Joe Odagiri

Genere: drammatico
V.O. con sottotitoli in italiano

Il film è tratto dall’omonimo romanzo dell’autore nippo-coreano Seok-il Yan, ‘Chi to hone, del 1998. Kim Shun-Pei (un gigantesco Takeshi Kitano) è soltanto un adolescente quando si trasferisce dalle Isole Jeju, in Corea, al Giappone. Eppure, la sua lotta per la sopravvivenza all’interno del quartiere coreano-giapponese di Osaka diventa presto una sfrenata corsa alla ricchezza. Ormai adulto, il suo nome fa tremare i connazionali e la sua fortuna, guadagnata con lo sfruttamento e lo strozzinaggio, è diventata per lui una tale ossessione che non c’è spazio nella sua vita per null’altro: poco importa se tutte le persone che lo circondano sembrano destinate a soffrire per colpa sua, compresi sua moglie e i suoi figli. D’altronde, forse nemmeno per lui potrà mai esistere la felicità.

Il film, ritenuto una sorta de “il Padrino” giapponese, nonostante sia stato proposto per la candidatura agli Oscar 2006, è stato proiettato in Italia solo nel 2022 grazie all’associazione napoletana L’Altro Giappone, che lo ha inserito nell’􏰁omonima rassegna, poco prima della scomparsa del regista.

PREMI

2004: Miglior film, miglior attore, migliore attrice non protagonista, Miglior attore esordiente, Nikkan Sports Film Awards / Miglior regista, Hochi Film Awards 2005: Miglior attore, Miglior regista, Miglior sceneggiatura, Miglior attore non protagonista, Kinema
Junpo Awards / Miglior regista, Miglior attrice, Miglior attore non protagonista, Miglior sceneggiatura, Awards of the Japanese Academy / Miglior attore non protagonista, Blue Ribbon Awards / Miglior film, Miglior attore, miglior attore non protagonista, Miglior attrice non protagonista, Mainichi Film Concours

IL REGISTA

Yōichi Sai (99 – 2022), regista e attore, dopo aver lavorato come assistente alla regia per i famosi autori Nagisa Ōshima e Toru Murakawa, ha fatto il suo debutto alla regia nel film del 98 Mosquito on the Tenth Floor con la rock star giapponese Yuya Uchida, proiettato alla Mostra di Venezia. Nel 99, il suo All Under the Moon, altro film che descrive le storie di coreani che vivono in Giappone, è stato proiettato nella sezione Forum del Festival Internazionale del Cinema di Berlino e ha vinto anche numerosi premi. Sai è stato presidente della Directors Guild of Japan dal 2004 sino alla sua morte. Tra le sue partecipazioni come attore, ricordiamo il celebre Taboo di Ōshima.

Trailer: https://youtu.be/W8qNMivY1yQ

Introduce Claudio Caniglia, presidente dell’Associazione Giappone Abruzzo dal Fuji al Gran Sasso e esperto di religioni e cultura del Giappone.

MARTEDI 6 GIUGNO H. 20.30

RYŪICHI SAKAMOTO CODA
di STEPHEN NOMURA SCHIBLE

2017, 100m

con Ryūichi Sakamoto
V.O. con sottotitoli in italiano Genere: documentario

Il musicista e compositore Ryūichi Sakamoto, scomparso quest’anno, racconta sé stesso come artista e come uomo, svelando i retroscena di una vita politicamente attiva (in perenne lotta contro il nucleare, soprattutto dopo i fatti di Fukushima) e di una diagnosi di cancro che l’ha costretto a rivedere i suoi obiettivi e il suo futuro. La prima suggestione viene dall’incipit: Sakamoto che accarezza il legno di un pianoforte riemerso dallo tsunami di Fukushima. Il regista Nomura Schible, con il suo elegante incedere, coglie due aspetti particolarmente interessanti in rapporto al soggetto del suo lavoro. Il primo è quello della ricerca: Sakamoto è un vero e proprio cacciatore di sonorità celate, dal suono del bosco a quello purissimo dell’acqua che nasce dallo scioglimento dei ghiacci dell’Artide. Il secondo è il momento puro dell’atto creativo dell’Artista.

STEPHEN NOMURA SCHIBLE

Nato a Tokyo nel 1970, è stato produttore cinematografico di Sofia Coppola (Lost in Translation) e di concerti per Sakamoto ed Eric Clapton.

RYŪICHI SAKAMOTO

Ryūichi Sakamoto (1952 –2023) è considerato il pioniere della fusione tra la musica etnica orientale e le sonorità elettroniche occidentali. La sua enorme discografia include numerosi generi quali pop, musica elettronica, ambient, bossa nova, world music e musica neoclassica. Dapprima membro degli Yellow Magic Orchestra, gruppo musicale seminale per la musica elettronica giapponese e il j-pop, Sakamoto inaugurò successivamente la carriera solista e divenne compositore di note colonne sonore cinematografiche che ottennero fama mondiale e premi prestigiosi, tra cui un Oscar. In alcune di esse, come Furyō e L’ultimo imperatore prese anche parte come attore. A Sakamoto venne affidata la composizione e l’orchestrazione della cerimonia di apertura dei Giochi olimpici di Barcellona 1992. Uno dei suoi recenti lavori solistici intitolato “async” ed ispirato al cinema di Andrej Tarkovskij è stato considerato tra i migliori album del 2017 dalla critica internazionale.

Trailer: https://youtu.be/Fl-pKw5n0mI

Il documentario sarà introdotto da Barbara Waschimps, esperta di cinema giapponese, fra i promotori della rassegna napoletana di cultura nipponica L’Altro Giappone.

MERCOLEDI 7 GIUGNO H. 20.30

ARISTOCRATS あのこは貴族
di YUKIKO SODE
2020, 124
con Mugi Kadowaki, Kiko Mizuhara, Kengo Kora Genere: drammatico

V.O. con sottotitoli in italiano

Da un romanzo dell’autrice Mariko Yamauchi, il film offre uno sguardo intrigante sul mondo soffocante e rarefatto delle ragazze cresciute per essere le mogli di uomini potenti. A quasi 30 anni, Hanako è ancora single, cosa che non piace alla sua ricca e tradizionale famiglia. Quando pensa di aver finalmente trovato l’uomo della sua vita, si rende conto che lui ha già una relazione ambigua con Miki, una hostess da poco trasferitasi a Tokyo. Nonostante il mondo che le separa dovranno imparare a conoscersi. La storia di due donne e della loro relazione con lo stesso uomo fa luce sulla società giapponese in generale, dove la struttura di una megalopoli come Tokyo consente a una certa classe di rimanere isolata in sé stessa.

PREMI

Soleil d’or (premio del pubblico) e premio della giuria al festival francese del cinema giapponese contemporaneo Kinotayo, 2021.

LA REGISTA

Yukiko Sode, classe 1983, esordisce nel 2015 con la commedia romantica Good Stripes. Quest’anno la ritroviamo su Disney+ con la serie Perché dimentichiamo ogni cosa, un thriller minimalista fuori dagli schemi consueti, mentre su Neflix è uscita He’s Expecting, ambientata in un mondo in cui gli uomini rimangono incinti e partoriscono.

Trailer: https://youtu.be/biSKKKnNIs8

Introduce il film la Prof.ssa Chiara Ghidini, docente di Religioni e Filosofie dell’Asia Orientale presso l’Università “L’Orientale” di Napoli.

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Redazione

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