PESCARA – “Prendiamo atto dell’allarme lanciato nei giorni scorsi dal Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, circa la situazione finanziaria completamente in stallo in cui versa l’Ente. Ma, amministrare significa fare scelte coraggiose, e non limitarsi ad attendere soluzioni piovute dall’alto. Per tale ragione chiediamo al Presidente Di Marco di accantonare il rispetto del Patto di stabilità e di utilizzare i fondi che ha in cassa, 30 milioni di euro, per cominciare a pagare le imprese che hanno lavorato e che, ormai da quasi due anni, attendono di vedersi corrispondere il dovuto, rischiando, in caso contrario, la chiusura e la perdita di posti di lavoro. In altre parole chiediamo al Presidente Di Marco di fare ciò che il Presidente della Provincia di Chieti sta già facendo assumendo una decisione drastica, ma sicuramente opportuna”. Lo ha detto Giorgio D’Ambrosio, dirigente del Partito Socialista Italiano intervenendo sulla vicenda inerente la situazione dei conti della Provincia di Pescara.
“Sabato scorso – ha ricordato D’Ambrosio – il Presidente Di Marco ha convocato al capezzale di una Provincia agonizzante i parlamentari abruzzesi, lamentando il blocco della spesa e, quindi del bilancio, determinato dal decreto enti locali, che non permette di utilizzare l’avanzo di amministrazione, né tantomeno i 30milioni di euro presenti in cassa. Ciò si traduce in un blocco degli investimenti, dunque niente lavori nelle scuole, sul territorio, sulle strade. Peccato che il Presidente Di Marco si sia però dimenticato di citare anche il mondo dell’impresa che, a mio giudizio, andava doverosamente invitato a quel tavolo, per permettere anche un confronto tra i parlamentari e i rappresentanti della categoria. Oggi sul groppone della Provincia pesa il debito con quelle imprese che si sono aggiudicate appalti regolari, che hanno eseguito lavori pubblici, in alcuni casi conclusi anche due anni fa, e che da allora attendono ancora di essere pagati. Bene, oggi quelle imprese devono rappresentare una priorità, perché se non si procede con i saldi, molte di quelle piccole aziende rischiano di chiudere. Per fronteggiare questa priorità occupazionale e sociale, propongo formalmente che Pescara segui l’esempio del Presidente della Provincia di Chieti, ossia paghi le imprese subito con le risorse in cassa, non rispettando il Patto di stabilità, che a questo punto non può più essere l’obiettivo primario dell’amministrazione provinciale. Saranno poi i nostri parlamentari a dover trovare la giusta misura per tutelare gli Enti provinciali che devono poter governare e amministrare i territori. Oggi il mondo delle imprese reclama dalla Provincia milioni di euro, e non ci si può limitare a ignorare quella richiesta di aiuto trincerandosi dietro una norma che altri stanno già opportunamente bypassando. Al Presidente Di Marco chiediamo di fare una scelta sicuramente forte, ma che vada a tutelare gli interessi del territorio, convocando con urgenza un nuovo incontro che, questa volta, veda riuniti attorno allo stesso tavolo i nostri rappresentanti istituzionali e i rappresentanti dell’imprenditoria al fine di assumere una posizione univoca e concorde da portare ai tavoli romani”.