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Giornata contro la droga ‘In-Dipendenti’-Premio Borsellino: nota di Sospiri

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PESCARA – “Non c’è nulla di bello né di figo nell’essere soggiogati o dominati da una dipendenza, che sia la droga o l’alcol. Il contrasto all’uso di sostanze stupefacenti rappresenta la lotta tra il bene e il male e scegliere da che parte stare è necessario e doveroso. Una lotta che spesso parte dalla scuola, prima frontiera che le Istituzioni devono sostenere, supportare e affiancare”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri intervenendo stamane alla Giornata contro la droga promossa nell’ambito del Premio Borsellino.

“La Regione Abruzzo crede in maniera tanto forte nella validità e utilità degli eventi del Premio Borsellino che abbiamo tradotto in una legge regionale la sua rilevanza, assicurando ogni anno quei fondi che consentono di promuovere iniziative di rilievo sempre maggiore – ha sottolineato il Presidente Sospiri -. Perché è un premio che si rivolge ai nostri primi interlocutori, i ragazzi, i più giovani, che hanno bisogno di esempi e di testimoni. Nel ’93, nell’anno delle grandi stragi, ero all’ultimo anno del Liceo, e ho respirato il buio degli attentati, ma anche la primavera di libertà civica dalla mafia e dalle dipendenze che foraggiano la mafia stessa, e da allora non ho mai tolto dalla mia casa la foto dei giudici Falcone e Borsellino che di quella stagione sono divenuti vittime e simbolo.

Consentire ai ragazzi di confrontarsi in maniera diretta con chi ogni giorno lotta contro la mafia e la sua economia, che vede nello spaccio di droga il suo core business, significa sedimentare nelle loro coscienze messaggi che magari verranno accantonati per un po’, per poi riemergere un giorno durante un incontro in famiglia, o mentre si lavora in una Istituzione della Repubblica, e sarà quello il momento per coglierne tutto il significato. E coglieranno anche il valore dell’immenso lavoro che svolgono ogni giorno le Istituzioni scolastiche per combattere contro le dipendenze dei ragazzi che siedono nelle nostre aule, una lotta che non ha mai visto tentennare un solo docente che svolge il mestiere del formatore per vocazione e che merita il nostro pieno appoggio”.

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