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Giornata di studi: conservazione e salute dei cetacei in natura

da Direttore

Gli spiaggiamenti dei cetacei  suscitano  una vasta eco mediatica e  , sensibilizzando l’opinione pubblica, fanno registrare  una maggiore  presa di coscienza nei confronti della conservazione e della salute di questi meravigliosi abitanti dei nostri mari

TERAMO – Lo spiaggiamento dei cetacei è un fenomeno  che si ripete ormai sempre più frequentemente e in maniera preoccupante e che è al centro di un dibattito aperto soprattutto per quanto riguarda le  sue cause. Infatti  queste  possono essere individuali , patologie o comunque situazioni di difficoltà, o  ambientali , ad esempio anomalie locali nel campo geomagnetico. Gli spiaggiamenti dei cetacei , che arrivano a terra ormai morti, però  possono fornirci informazioni sulla bioloogia, l’ecologia, le patologie delle specie mediterranee e il livello di inquinamento dei nostri mari.

Venerdì 23 aprile,  presso la Facoltà di Medicina Veterinaria in piazza Aldo Moro, si svolgerà un convegno a cui  parteciperanno alcuni tra i più qualificati esperti in materia di gestione sanitaria e di patologia dei cetacei.

Il monitoraggio dello stato di salute dei cetacei, alla luce dei recenti spiaggiamenti sulle coste italiane,  sarà dunque  al centro di una giornata di studi dal titolo Conservazione e salute dei cetacei in natura , organizzata dalla Facoltà di Medicina Veterinaria e dalla Scuola di specializzazione in Sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche dell’Università degli Studi di Teramo, diretta da Fulvio Marsilio.

I lavori saranno coordinati da Giovanni Di Guardo, docente di Patologia generale e fisiopatologia veterinaria della Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo e responsabile scientifico di un Progetto di Ricerca nazionale finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, tra i cui obiettivi rientra l’organizzazione della Giornata di Studio.
Dopo i saluti del rettore Rita Tranquilli Leali e del preside della Facoltà di Medicina Veterinaria Fulvio Marsilio, interverranno Vincenzo Olivieri, del Servizio Veterinario dell’Azienda USL Pescara, Sandro Mazzariol, dell’Università degli Studi di Padova e della Banca Tessuti per i mammiferi marini del Mediterraneo, e Riccardo Orusa, responsabile del Centro di Referenza Nazionale per le Malattie degli Animali Selvatici.

Ha spiegato Giovanni Di Guardo:

gli spiaggiamenti dei Cetacei rappresentano, pur nella loro drammaticità e soprattutto quando vi sono coinvolti più animali, un’occasione più unica che rara per conoscerne e monitorarne lo stato di salute e, con esso, anche quello dei nostri mari. Per quanto già di per sé cospicuo, il numero delle “minacce” cui si trovano esposti i Cetacei a livello planetario e, più in particolare, nel Mediterraneo, ha registrato in questi ultimi anni una preoccupante escalation.

In tale ambito hanno assunto una crescente rilevanza soprattutto le noxae “antropogeniche”, vale a dire quelle di minacce legate alle molteplici attività umane, nel cui novero si segnalano cause fisiche quali le onde a media frequenza rilasciate da apparecchiature “sonar”, le collisioni con natanti e l’impigliamento in reti e attrezzature da pesca (cosiddette “by-catch”), nonché agenti chimici quali i “metalli pesanti” e altri contaminanti ambientali “persistenti” come gli organoclorurati e i cosiddetti “ritardanti di fiamma. Alle succitate noxae se ne associano altre di origine “naturale”, primi fra tutti i morbillivirus, agenti biologici che nel corso degli ultimi venti anni si sono resi responsabili di una decina di gravi epidemie in più specie e popolazioni di mammiferi acquatici, sia Pinnipedi che Cetacei, in svariate zone del Pianeta.

Ha concluso Di Guardo:

lo straordinario quanto drammatico episodio di spiaggiamento collettivo che di recente ha coinvolto ben sette giovani capodogli maschi sulle coste garganiche  insieme a un incremento del già consistente interesse da parte della comunità scientifica, ha suscitato una vasta eco mediatica facendo registrare un’ulteriore presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica nei confronti della conservazione e della salute di questi meravigliosi abitanti dei nostri mari.

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