Ambiente

Giornata foreste, in Abruzzo scelto l’ulivo per festeggiare

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Alberi piantati nelle scuole di tutte le Regioni, in Abruzzo un ulivo nell’istituto comprensivo Pescara 1 in occasione della Giornata internazionale delle Foreste del 21 marzo 2022

PESCARA – L’Italia deve proteggere la superficie forestale nazionale che è aumentata in 10 anni di circa 587.000 ettari per complessivi 11 milioni di ettari che si sono dimostrati pero’ molto vulnerabili al degrado e agli incendi perché è mancata l’opera di prevenzione nei boschi che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della Giornata internazionale delle Foreste del 21 marzo 2022 istituita dall’ONU.

Un impegno che deve partire dall’educazione nelle scuole dove per festeggiare la giornata nei giardini e negli spazi esterni di più 20 realtà in tutte le regioni d’Italia – è stato deciso di mettere a dimora alberi di diverse specie per iniziativa di Campagna Amica, Coldiretti, Coldiretti Donne Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde, insieme a studenti e insegnanti. In Abruzzo l’albero scelto per festeggiare la giornata è l’ulivo, che verrà piantato domani mattina 21 marzo alle 9.30 nel giardino della scuola primaria dell’istituto comprensivo Pescara 1, in via Casette a Pescara, dai bambini delle quarte classi della primaria che stanno partecipando al progetto di educazione alimentare e allo sviluppo sostenibile promosso da Coldiretti Abruzzo.

“Un gesto simbolico per ricordare il valore del verde e delle piante soprattutto alle nuove generazioni – dice Coldiretti Abruzzo – in un momento in cui la tutela delle piante e dei boschi assume una importanza determinante e strategica per il futuro”.

“Solo nel 2021 sono stati ben 170mila gli ettari di bosco andati a fuoco di fronte – spiega la Coldiretti – all’inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza. Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni – rileva Coldiretti – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli.

Un’opportunità può arrivare dall’aumento del prelievo del legname dai boschi con lo sviluppo di filiere sostenibili in grado di tutelare l’ambiente e creare occupazione se si considera che – precisa la Coldiretti – l’Italia importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento. A preoccupare è però anche la pesante crisi della frutteto italiano dove negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti con un gravissimo danno produttivo ed ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10. Il “frutteto italiano” ha visto un crollo netto del 23% nello spazio di un ventennio secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. Un danno economico ed occupazionale rilevante per il Sistema Paese – continua Coldiretti – ma che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – spiega Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico. Non a caso – conclude la Coldiretti – la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2 gradi nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra”.

Foto di repertorio

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