Oggi, 22 marzo in tutto il mondo si celebra il “World Water Day”, la Giornata Mondiale dell’Acqua, con la finalità di far acquisire la consapevolezza del valore dell’acqua come fonte di vita. Infatti questo prezioso bene primario ha una importanza fondamentale , ma sottovalutata, nella vita quotidiana di tutti noi che abbiamo un atteggiamento superficiale rispetto alla limitatezza delle risorse naturali in genere e dimostriamo scarsa avvedutezza rispetto al “costo ambientale” del nostro consumo. Questo vale per l’acqua, per l’energia , per il cibo per tutto ciò insomma che ci appare inesauribile, di nostra esclusiva proprietà in un ottica ben lontana dai principi di sostenibilità che ci imporrebbero invece un imperativo categorico : risparmia!
Di acqua dolce ce n’è sempre meno, visti gli usi “impropri” e gli sprechi che si fanno di questo fondamentale elemento in tutto il mondo perciò è necessario sensibilizzare ad una nuova cultura che ne contempli un utilizzo ed un consumo responsabile.
Il tema scelto dalle Nazioni Unite per quest’anno è “Acqua per le Citta’: come rispondere alle sfide dell’urbanizzazione”: quest’iniziativa rappresenta un’opportunità per incentivare governi, amministrazioni locali, organizzazioni pubbliche e private, banche, associazioni e comunità di tutto il mondo, ad attivarsi nei confronti di problemi quali i rifiuti e le risorse idriche in ambienti urbani.
La Giornata Mondiale sarà all’insegna di cinque aree tematiche fondamentali: l’urbanizzazione e l’impatto della rapida crescita della popolazione urbana e di quella nelle aree più povere, l’inquinamento delle acque, gli aspetti amministrativi e gestionali, gli investimenti economici nel settore idrico urbano, nei servizi igienicosanitari, nella gestione delle acque reflue e dei rifiuti, il cambiamento climatico e i disastri naturali sui sistemi idrici urbani e sulla gestione dei rifiuti.
L’Istat alla vigilia della Giornata mondiale dell’acqua ha tracciato un quadro dei consumi, ha evidenziato lo stato dei servizi e il giudizio delle famiglie sull’erogazione di acqua potabile. Dall’indagine è emerso che i consumi di acqua potabile sono in aumento, la dispersione idrica è ancora elevata ed è diminuito il numero di famiglie che acquistano acqua minerale.
Una riflessione è d’obbligo sul fatto che mentre in una parte del mondo crescono gli sprechi della risorsa acqua e si cerca di privatizzarla , in un’altra parte oltre un miliardo di persone non ne ha abbastanza.
Inoltre il controllo dell’acqua non può essere privato , non deve essere finalizzato alla creazione di profitto ma dovrebbe essere pubblico. Gli Enti Pubblici dovrebbero garantire l’acqua ad ogni cittadino con una gestione che risponda a criteri di un uso socialmente equo ed ambientalmente sostenibile.