Nel nostro paese i fumatori sono più di 10 milioni, nel mondo superano il miliardo. Sono numeri che dovrebbero farci riflettere sulla diffusione dell’abitudine al fumo, nonostante ormai siano stati dimostrati i danni causati dal tabacco, sia per chi fuma sia per chi lo subisce. Infatti sono note sia le conseguenze del fumo passivo che del cosiddetto fumo di ‘terza mano’ quello che, cioè, resta impregnato negli ambienti perchè la nicotina può combinarsi con inquinanti indoor e dare origine a potenti cancerogeni, come le nitrosammine. Questo nuovo e potenziale pericolo è stato evidenziato da uno studio pubblicato su Pnas da un gruppo di ricercatori americani . Per ricordarci che sarebbe opportuno smettere di fumare,come ogni anno, sarà celebrata il 31 maggio la Giornata mondiale senza tabacco 2011 che avrà per tema : “The WHO Framework Convention on Tobacco Control” – “La Convenzione Quadro dell’OMS sul Controllo del Tabacco”.
L’OMS lo ha scelto per mettere in evidenza l’importanza complessiva del Trattato, per incoraggiare i Paesi aderenti ad ottemperare agli obblighi previsti dallo stesso . In vigore solo dal 2005, è già uno dei trattati abbracciati più rapidamente e ampiamente nella storia delle Nazioni Unite, con oltre 170 Paesi aderenti,che hanno assunto impegni ben determinati tra i quali riaffermare il diritto di tutte le persone al più alto standard di salute , proteggere le persone dall’esposizione al fumo di tabacco, informare le persone dei rischi che corrono in termini di salute, aiutare le persone a smettere di fumare.
Il mondo ha bisogno della WHO FCTC perché l ‘uso del tabacco è la principale causa prevenibile di morte. Quest’anno, oltre 5 milioni di persone moriranno per malattie tabacco-correlate come malattie cardiache, ictus, tumori, patologie respiratorie o per altre malattie. Questo non include le oltre 600.000 persone, più di un quarto dei quali bambini ,che moriranno per l’esposizione al fumo passivo. Il bilancio annuale delle vittime dell’epidemia globale del consumo di tabacco potrebbe salire a 8 milioni entro il 2030. Dopo aver ucciso 100 milioni di persone nel corso del XX secolo, l’uso del tabacco potrebbe uccidere 1.000 milioni di persone nel corso del XXI secolo.
La campagna si baserà sul seguente messaggio chiave:
i paesi devono dare piena attuazione al trattato per proteggere le generazioni presenti e future dalle devastanti conseguenze sociali, ambientali ed economiche e sulla salute, derivanti dal consumo di tabacco e dall’esposizione al fumo di tabacco.
Chiaramente qualunque messaggio perde di significato se non c’è la volontà del singolo a vivere senza tabacco e per questo le persone dovrebbero incoraggiare e aiutare i loro governi a rispettare tale obbligo.
Durante la Giornata mondiale senza tabacco 2011, e durante tutto l’anno seguente, l’OMS esorterà i paesi a mettere il trattato al centro dei loro sforzi per controllare l’epidemia globale dell’uso di tabacco.
La ricorrenza del 31 maggio vede impegnata la LILT a contrastare efficacemente e con fermezza la “cultura del fumo” che in maniera subdola e continuativa avvicina e avvolge tra le proprie spire le giovani generazioni anche in età prebubere. E’ un allarme che la LILT vuole lanciare responsabilizzando tutte le figure istituzionali ed educative che hanno il compito di sorvegliare e favorire la crescita dei nostri ragazzi.Nel nostro Paese fuma circa il 57% dei ragazzi che rappresentano complessivamente il 30% di tutti i fumatori.
Il problema dei giovani e del tabagismo rappresenta quindi una vera e propria emergenza perché
Fumare è un atto che si apprende prevalentemente per imitazione e il primo modello comportamentale è rappresentato dalla famiglia. Infatti i figli di genitori fumatori hanno circa il 30% in più di probabilità di diventarlo a loro volta.
Non si impara a fumare da soli. Si impara in compagnia, per provare, per sentirsi all’altezza, per vincere un disagio. Si comincia a fumare convinti che sia un comportamento adulto, un segno di indipendenza e di autonomia e invece continuando a fumare si scivola inevitabilmente verso la dipendenza. La LILT per la celebrazione di questa giornata torna nelle principali piazze italiane per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema così importante per la salute di tutti.
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