“Il lavoro che svolge costantemente il Dipartimento” – sostiene la Responsabile Provinciale Clara Ricciardi – “è quello di promuovere la “Conoscenza” prima ancora di intervenire con azioni di contrasto e di sensibilizzazione. Senza conoscenza non c’è prevenzione, è per questo che il Dipartimento mira a portare avanti un progetto di base da adeguare a seconda delle esigenze di ogni provincia o regione che può essere racchiuso in 3 fondamentali obiettivi:
-destrutturare gli stereotipi di genere,
-sensibilizzare e informare,
-fornire gli strumenti per riconoscere, prevenire e contrastare il fenomeno della violenza sulle donne, al fine di creare una cultura condivisa di rispetto vero e di parità tra le persone.
Possiamo racchiudere l’anno 2022 quasi volto al termine, con tre punti che se da un lato fanno riflettere dall’altro danno uno spiraglio di forza e di speranza. Il primo deriva dall’aumento del ricorso ai Centri Antiviolenza.
Nella provincia di Chieti i dati sono in aumento: circa il 40% di donne in più, nell’anno 2022, si sono rivolte ai Centri Antiviolenza, come conferma la Coordinatrice della rete Antiviolenza del Centro “Alpha”, Marialaura Di Loreto.
Tuttavia, il dato, che da un lato spaventa, dall’altro può essere letto anche in un’ottica ottimista, considerandolo come un segno tangibile di maggior coraggio e consapevolezza rispetto agli anni precedenti, ma soprattutto come un aumento della fiducia nelle istituzioni e verso servizi messi a disposizione dal territorio.
Il Centro antiviolenza teatino, infatti, svolge attività di consulenza psicologica, consulenza legale, gruppi di sostegno, formazione, promozione, sensibilizzazione e prevenzione, raccolta ed elaborazione dati, orientamento ed accompagnamento al lavoro, raccolta materiale bibliografico e documentario sui temi della violenza. L’aumento di fiducia deriva dal fatto che le donne interessate, sempre di più, riconoscono che nei CAV viene loro garantito supporto e protezione in ogni momento di bisogno.
Il secondo dato positivo deriva dal fatto che molte donne riescono ad essere inserite, grazie ai centri antiviolenza del territorio, in percorsi lavorativi di empowerment che costituiscono un punto di forza, questo perché spesso le donne vittime di violenza si sentono private di risorse personali anche in altri ambiti come, ad esempio, quello lavorativo. La violenza, infatti, ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima.
Le proposte di lavoro con aziende del territorio sono ottime e determinano la soluzione ideale a conclusione di un percorso che ha come obiettivo principale quello di non far perdere mai alla donna dignità e fiducia in se stessa, e ripartendo proprio dalla sua autonomia personale e professionale.
Grande orgoglio del nostro territorio provinciale sono, infatti, anche le aziende che con generosità e sguardo rivolto al sociale, garantiscono loro un posto di lavoro appropriato. Aziende che diventano parte fondamentale della grande rete di supporto concreto alle donne vittime di violenza, in quanto da anni vengono sensibilizzate dai CAV locali e che, grazie a loro, hanno imparato a condividere l’idea per la quale le donne che si trovano momentaneamente in una situazione di violenza non sono donne fragili di natura ma che una volta uscite dalla condizione che le opprime riescono a recuperare sicurezza in loro stesse, autostima, fiducia nelle proprie capacità e la completa indipendenza.
Il secondo punto appena citato è strettamente collegato al terzo dato positivo: la maggioranza delle donne che si sono affidate ai professionisti dei centri CAV si ritengono pienamente soddisfatte del lavoro svolto, consigliano l’approccio alle strutture locali presenti e sono fiduciose per il loro futuro”.
Sostiene la Presidente del Centro Alpha Marialaura Di Loreto: “Queste sono sensazioni che sembrano scontate ma che in realtà sono fondamentali. Le donne che si sono affidate a noi non si sono mai sentite violate nella propria identità ed indipendenza. Riconquistare la propria identità e la propria autonomia per ogni donna è fondamentale per ricominciare a vivere bene”.
Conclude la Ricciardi: “I grandi cambiamenti sociali si ottengono con piccoli e grandi passi continui e coerenti in uno sguardo rivolto al futuro. Il progresso culturale è necessario e fondamentale per garantire l’eliminazione della violenza contro le donne che in questo giorno in particolare celebriamo ed è necessario lavorare in ogni settore affinché si promuova una cultura sociale che rifiuti e condanni la violenza in ogni sua forma ed in ogni suo grado”.
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