Nell’ambito della 26esima edizione saranno recuperate ,sabato e domenica , le aperture posticipate a causa del maltempo
ABRUZZO – A causa del maltempo e del freddo che sabato 24 e domenica 25 marzo si sono abbattuti in Abruzzo e in altre regioni del Centro e del Sud Italia, numerose aperture straordinarie delle Giornate FAI di Primavera 2018 sono state posticipate a sabato 14 e domenica 15 aprile. Luoghi solitamente chiusi, oppure poco conosciuti, racconteranno, con la loro straordinaria varietà, un’Italia che sempre di più si riconosce nella vastità del suo patrimonio culturale e nella ricchezza della sua storia.
Un Paese che ritrova la propria identità in un evento festoso e rassicurante che supera gli schieramenti e fa sentire tutti parte di uno stesso grande e meraviglioso Paese, bene comune di ogni italiano. La manifestazione, oltre a essere un momento di incontro tra il FAI e la gente, uniti nel festeggiare e raccontare la propria storia più bella e più nobile, è anche un importante evento di raccolta fondi e un’occasione per raccontare a tante persone gli obiettivi e la missione della Fondazione.
Per questo, all’accesso di ogni luogo aperto verrà chiesto ai visitatori un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro: i preziosi contributi raccolti saranno destinati al sostegno delle attività istituzionali del FAI. Per l’elenco delle aperture è possibile consultare il sito www.giornatefai.it
Tra le aperture più interessanti in Abruzzo:
L’Aquila (AQ)
Le piazze del centro tra storia e poesia
L’itinerario avrà come scopo quello di risvegliare l’interesse della cittadinanza verso quel cuore pulsante che dopo i noti e disastrosi avvenimenti, aveva cessato di battere. Attraverso questo percorso vogliamo suscitare forti emozioni e ricreare un legame che possa ricucire quella forza identitaria e accomunare quel tessuto sociale così fortemente ferito. La passeggiata si snoderà attraverso il centro storico con la visita di alcune piazze principali dove gli Apprendisti Ciceroni illustreranno in breve la storia. L’itinerario sarà caratterizzato dalla recitazione di versi del poeta Elio Peretti che accompagnerà i visitatori lungo la passeggiata che avrà inizio da Piazza Palazzo per proseguire verso Piazza Margherita, Piazza Chiarino, Piazza San Silvestro, Piazza San Pietro, Piazza Angioina per concludersi a Piazza San Domenico con la visita al Museo delle Ceramiche medievali e post medievali.
Apertura sabato e domenica in orari 10 – 13 e 14,30 – 18
Anversa degli Abruzzi (AQ)
Passeggiata nel borgo antico
Il borgo, situato nella Valle del fiume Sagittario e circondato dall’Appennino, conserva l’impronta medievale ed è impreziosito dalle chiese romaniche di San Marcello, Santa Maria delle Grazie e dai ruderi del Castello normanno. La bellezza del paesaggio è rafforzata anche dalla piccola frazione di Castrovalva denominata Nido d’Aquila, incastonata su uno sperone roccioso.
Nel territorio si trova anche la Riserva naturale Gole del Sagittario che ospita numerose specie faunistiche tra cui l’aquila reale, il gracchio corallino, il lupo e l’orso bruno marsicano. Il piccolo centro vanta un parco letterario dedicato a Gabriele D’Annunzio che ambientò ad Anversa quella che lui ha definito “la perfetta tra le mie tragedie”, La fiaccola sotto il moggio. Le bellezze di Anversa furono decantate anche da Torquato Tasso.
Apertura sabato e domenica in orari 10 – 13 e 14,30 – 18
Fontecchio (AQ) – Castelvecchio Subequo (AQ) – Goriano Sicoli (AQ) – Castel di Ieri (AQ)
La Bassa Valle Subequana tra storia romana e medievale
Goriano Sicoli antico borgo di origine medievale, il suo territorio fu soggetto alla Contea di Celano, per poi passare sotto il controllo di Ruggero II, il quale fu implicato nella storia di Santa Gemma, simbolo del Paese. Luogo ricco di fascino e storia, che verrà raccontata attraverso la visita della Casa di Santa Gemma, della Fontana Monumentale e della Chiesa di San Francesco. Il percorso prosegue con la visita al Tempio Italico di Castel di Ieri risalente al II secolo a.C. La pavimentazione è in mosaico e vi sono oggetti scultorei di grande pregio. Si prosegue poi per Castelvecchio Subequo dove si potrà visitare per la prima volta la Catacomba usata come cimitero dai primi cristiani del luogo.
Risalendo verso il paese potrà essere visitata la Chiesa di San Francesco, al suo interno si possono osservare rari e pregevoli affreschi trecenteschi di scuola giottesca che illustrano gli episodi salienti della vita di S. Francesco, infine il Museo di Arte Sacra. Per concludere il percorso porterà alla scoperta di Fontecchio, antico borgo medievale, conserva bellezze storiche, artiste e architettoniche che vedono la loro massima espressione nella Torre Medievale, nell’antica Fontana trecentesca, nella chiesa e nel Convento di San Francesco dove anche in questo caso sono presenti affreschi di scuola giottesca. Sarà oggetto di visita anche la vecchia Conceria che un tempo faceva di Fontecchio un centro di fiorente artigianato locale e fonte di lavoro e di guadagno per gli abitanti del luogo.
Apertura sabato e domenica in orari: 10 – 13 e 14,30 – 18
Lanciano (CH)
Palazzo Fella
Palazzo Fella secondo quanto tramandato dalla tradizione fu residenza della famiglia dello storico lancianese Giacomo Fella vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. L’edificio è il risultato dell’accorpamento di diversi nuclei medievali, testimoniati dalla presenza dei portali con architravi timpanati oggi murati, accorpati con ogni probabilità dopo il violento terremoto che colpì la città nel 1456 per costituire la residenza di evidente impianto rinascimentale di un ricco mercante. Un unico portale si apre sulla strada, permettendo l’accesso ad un atrio che immette in una corte intorno alla quale si aprono i fondaci. Una scala esterna conduce al piano superiore occupato dalla residenza, costituita da una serie di stanze ad anello intorno alla corte centrale. Il palazzo è stato, negli ultimi due secoli, residenza delle famiglie Ciccarelli e Ragozzino.
Torrione Aragonese
Il Torrione Aragonese, costruito in posizione angolare per dominare la sottostante Vallata della Pietrosa e vigilare sulla prospiciente Piana delle Fiere, era inserito nel sistema di fortificazioni che difendeva la città. Al centro di una battaglia per la sua salvaguardia, da un intervento edificatorio nelle sue adiacenze, e la sua valorizzazione da parte della Delegazione FAI di Lanciano, il Torrione Aragonese, porzione del più ampio sistema difensivo dell’antica città demaniale di Lanciano è collegato al primo giardino pubblico urbano, realizzato in epoca post unitaria, e all’antico complesso monumentale delle Clarisse, uno tra i più antichi d’Italia, a costituire, nell’insieme un “unicum” nel suo genere.
Recenti scavi archeologici nei pressi del monumento, condotti grazie anche all’interessamento della locale Delegazione FAI, hanno permesso di individuare i resti di ben due diverse cinte murarie, una altomedievale e una databile alla metà del ‘400.
Per i due beni apertura sabato e domenica in orari 9,30 – 13,30 e 15 – 18,30