ROSETO DEGLI ABRUZZI – Ieri sera, in occasione del Giorno della Memoria, l’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi ha reso un commosso omaggio ai suoi concittadini deportati e deceduti nei lager nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nel corso della cerimonia tenutasi nella Sala Consiliare di Palazzo di Città, condotta da Francesca Martinelli, si è respirata un’atmosfera di profonda commozione e riflessione. I familiari e i discendenti di alcuni degli internati militari rosetani hanno ricevuto gli encomi da parte dei rappresentanti istituzionali presenti in aula, un doveroso riconoscimento per chi ha sacrificato la propria vita per un ideale di pace e giustizia.
Grazie a un meticoloso lavoro di ricerca del giornalista e ricercatore Walter De Berardinis l’Amministrazione Comunale ha riportato alla luce le storie di Olmino Di Giacomantonio, Cesare Di Pasquale, Giovanni Giustiniani, Mario Guerrigli, Luigi Ragnoli, Alberto Andrietti, Adamo Angelozzi, Attilio Casaccia e Giovanni Casaccia, nove cittadini rosetani internati e tragicamente scomparsi nei lager nazisti. Lo stesso De Berardinis, nel corso della cerimonia, ha rendicontato sui dati della sua ricerca riguardante gli internati italiani a seguito dell’8 settembre ’43.
Alla cerimonia hanno preso parte il Sindaco Mario Nugnes, la Presidente del Consiglio Comunale Gabriella Recchiuti, gli Amministratori Comunali rosetani e importanti rappresentanti istituzionali: il Prefetto Fabrizio Stelo, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Colonnello Fabrizio Chirico, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Giulianova Maggiore Nicolò Morandi, il Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Roseto Tenente Vincenzo Scarpone e il Comandante dell’Ufficio Locale Marittimo di Roseto Maresciallo Mario Andreoli. Presenti anche i rappresentanti di Vigili del Fuoco e delle associazioni di volontariato locale. La loro presenza ha rimarcato l’importanza di mantenere viva la memoria di questa tragica pagina della nostra storia.
Un momento particolarmente toccante è stato quello della consegna al Sindaco Nugnes della “Pietra d’Inciampo” dedicata Giovanni Giustiniani, Finanziere originario di Roseto, deportato e morto in un campo di concentramento. Realizzata dall’artista tedesco Gunter Demnig, questa pietra, simbolo universale della memoria, sarà posata il prossimo 4 febbraio alle ore 10:00 in piazza della Libertà, nel corso di una apposita cerimonia che si terrà in collaborazione con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, coinvolgendo le scuole.
“Con la cerimonia in Sala Consiliare abbiamo voluto ricordare con profonda commozione le vittime della Shoah e abbiamo reso omaggio ai nostri concittadini deportati – afferma il Sindaco Mario Nugnes – È nostro dovere tramandare alle future generazioni la memoria di questa tragedia, affinché simili orrori non si ripetano mai più. La posa della Pietra d’Inciampo, che avverrà nel corso di una cerimonia organizzata assieme alla Guardia di Finanza, è un gesto simbolico ma potente, che ci ricorda l’importanza di non dimenticare e di costruire un futuro fondato sui valori della pace, della giustizia e della solidarietà”.
“In occasione dell’80º anniversario della apertura dei cancelli di Auschwitz e della memoria della Shoah abbiamo voluto ricordare gli internati militari di Roseto degli Abruzzi che deportati nei lager nazisti hanno perso la vita, come prigionieri politici, asserviti all’economia di guerra tedesca. Una pagina tragica della nostra storia recente, con famiglie rosetane che per anni hanno atteso il ritorno dei loro cari dopo la fine della guerra senza sapere della loro morte. A loro lo Stato italiano riconosce anche una medaglia d’onore per il loro sacrificio – aggiunge la Presidente Gabriella Recchiuti – Ricordare è l’unico modo per onorare le vittime e lottare per un futuro di pace e di libertà per tutti. L’Amministrazione Comunale si impegna quotidianamente a combattere ogni forma di prevaricazione e discriminazione, perché la memoria della Shoah ci insegna che l’indifferenza è il terreno fertile sul quale attecchiscono l’odio e l’intolleranza”.
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