Scoprire i tanti spettacoli e concerti nelle piazze e nei cortili, attraverso i vicoli dei paesi. Passeggiare nella natura con un’esperta erborista e raccogliere, sotto la sua guida, le erbe che il territorio offre spontaneamente. Danzare al ritmo delle percussioni per tornare a conoscere il proprio corpo e a riscoprirne tutta la forza, spesso assopita da una vita troppo sedentaria. E, ancora, camminare lungo i sentieri sui monti o seguendo il corso del fiume con accompagnamento teatrale e musicale.
Anche i più piccoli avranno il loro bel da fare, tra laboratori di teatro, pittura e di riciclo creativo: dall’8 all’11 agosto nella Valle del Giovenco, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, torna per l’ottava edizione il GiovencoTeatroFestival, festival etico e solidale di teatro e trasformazione sociale, con tante iniziative per grandi e piccini che interesseranno i paesi di Bisegna, San Sebastiano dei Marsi, Aschi alto e Ortona dei Marsi.
Laboratori, passeggiate, concerti e spettacoli. Il Giovenco Teatro Festival prevede diverse iniziative a offerta libera per tutte le età. “Teatro, danza, musica, arte e letteratura, intrecciate con il tessuto sociale odierno e con le memorie di questi luoghi: sono molteplici le possibilità che nascono dall’incrociarsi di tradizione e innovazione”, spiega Andrea Bartolomeo, attore e regista teatrale e direttore artistico del Festival. “Tutte le attività verranno guidate da attori, danzatori, musicisti, scultori, artisti che sono stati scelti per la qualità del proprio lavoro e per la perfetta sintonia con lo spirito che anima il festival: uno spirito che si dispiega in un complesso gioco di crescita, ricerca e condivisione, di Arte come scoperta e trasmissione profonda”.
Realizzata dall’Associazione Culturale e di promozione sociale Mascaró con il sostegno dei Comuni di Ortona dei Marsi e di Bisegna (Aq), con il patrocinio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, della Regione Abruzzo e della Provincia dell’Aquila, con la collaborazione delle Pro Loco della Valle del Giovenco, delle associazioni Montagna Grande e Amici dell’orso Bernardo, l’edizione del Festival di quest’anno continua la riflessione sulle fragilità del territorio in cui il Festival nasce e prende vita anno dopo anno. Andrea Bartolomeo racconta: “Sette anni fa abbiamo immaginato per la prima volta di realizzare il festival in questo luogo, che ci sembrò ideale per accogliere e far crescere un’idea di Teatro che ha l’ambizione di collegare mondi diversi in una continua ricerca nei campi artistici e in quelli coltivati, nei boschi popolati da orsi e lupi, e nei diversi linguaggi del sapere umano. Abbiamo immaginato questo festival non come un evento sporadico, ma come progetto comune e condiviso con le comunità locali, come prospettiva – e sublimazione – di un’area spopolata, come crocevia di incontri. Natura, teatro, danza, musica, arte e letteratura, intrecciate con il tessuto sociale odierno e con le memorie di questi luoghi. Siamo alla ricerca di un’identità comune per fare della Valle del Giovenco la casa di coloro che stanno cercando un’altra possibilità per l’essere umano: la possibilità di costruire ‘ponti’. Siamo infatti convinti che, se la nostra fosse una cultura di costruttori di ponti, invece che di difensori di confini, saremmo una specie molto più evoluta e felice. Ci saranno sempre delle pietre sul nostro cammino: e se con le pietre si possono costruire muri, con le stesse pietre si possono costruire ponti. La scelta sta a noi”.
Il Festival nasce, come le precedenti iniziative che dal 2013 l’associazione MASCARÓ organizza nella Valle, con l’obiettivo di generare un laboratorio creativo permanente, un luogo di incontro, socializzazione, riflessione e scambio di esperienze, e per le comunità locali è un’occasione per riconquistare e dare nuova vita a luoghi bellissimi che stanno vivendo un continuo spopolamento a favore delle città: “Il GiovencoTeatroFestival mira a coinvolgere in prima persona abitanti e visitatori in un flusso creativo, eliminando la differenza tra palco e platea. Un grande quadro in movimento che rimette in moto la vitalità della trasformazione e della crescita sociale”, spiega il direttore artistico.
Andrea Bartolomeo è attore, regista e pedagogo teatrale. Dal ‘98 è presente in alcuni fra i più importanti festival, manifestazioni teatrali e nelle piazze di oltre 40 nazioni europee, dell’Asia e dell’America Latina. Ha alle spalle più di 50 produzioni teatrali con alcune compagnie di rilevanza internazionale e collabora in progetti transnazionali con compagnie di fama mondiale. Integra, nel lavoro teatrale, elementi di culture e scienze diverse, con l’intenzione di recuperare e liberare il potenziale creativo individuale e collettivo, cercando un linguaggio che possa oltrepassare barriere e confini politico-culturali e nel tentativo di restituire al Teatro un ruolo attivo nei processi di trasformazione sociale.
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