Biciclette rosa sono sparse in tutti i punti di snodo del giro, mentre l’immagine di Fausto Coppi e Gino Bartali è presente sul muraglione di via del Circuito e nei manifesti in città
SPOLTORE – Spoltore è pronta a festeggiare il passaggio del Giro d’Italia: è la prima volta in 103 edizioni della corsa rosa e l’entusiasmo, figlio della forte tradizione ciclistica del territorio, è palpabile. Biciclette rosa sono sparse in tutti i punti di snodo del giro, mentre l’immagine di Fausto Coppi e Gino Bartali, oltre che sul muraglione di via del Circuito, è affissa in decine di manifesti in città.
“Il primo nome che viene in mente è quello di Danilo Di Luca, che ha vinto il 90° Giro d’Italia oltre a tantissime corse internazionali, tra le quali la Liegi-Bastogne-Liegi” ricorda il primo cittadino Luciano Di Lorito. “Ma Di Luca è stato il figlio di un movimento sportivo che ha radici molto più lontane”. Tra i tantissimi non professionisti che hanno comunque lasciato il segno spicca Americo De Amicis, che nel 1953 vinse in volata la Bologna-Raticosa: all’epoca era una delle corse con il livello più alto al mondo: “era soprannominato pulce d’abruzzo” racconta il figlio Antonio De Amicis. “Negli anni successivi sarebbe diventato professionista, se non fosse per un brutto infortunio alla caviglia”.
Professionista dal 1970 al 1977, Donato Giuliani ottenne due successi tra pro: una tappa al Tour de Suisse 1972 e una al Tour de Romandie 1973. Nell’edizione 1973 dei Giro di Svizzera concluse anche al secondo posto nella classifica generale: l’anno prima aveva indossato la maglia gialla del leader della classifica per 4 giorni. “Erano altri tempi” ricorda adesso Giuliani, che ha partecipato a 7 Giri d’Italia arrivando anche, come migliori risultato, quattordicesimo in classifica.
“Io ho fatto il corridore soprattutto perché non potevo comprarmi la bicicletta”. Così, a Spoltore si organizzavano delle questue per permettergli di averne una. “Le signore facevano la spesa e lasciavano 10 o 20 lire in più” aggiunge. “Quando correvo io, Spoltore era deserta: tutti venivano a vedere le gare, e poi tornavano di fretta in paese per raccontare il risultato”.
Cristian Leone, classe 1972, vinse nella seconda tappa del Circuit des Mines ed è stato un professionista fino al 2000, lasciando idealmente il testimone dei colori spoltoresi ai due che hanno ottenuto i risultati più importanti nella storia ciclistica locale: coetaneo di Di Luca, Ruggero Marzoli condivide con il “killer di Spoltore” anche il Trofeo Matteotti, che si aggiudicò nel 2005. Nello stesso anno vinse anche la prima tappa del Giro di Slovenia: una decina le sue vittorie da professionista, senza riuscire però mai a primeggiare in una frazione della corsa rosa.
Anche se le loro strade non si sono mai incrociate prima di oggi, il legame tra Spoltore e la competizione nata nel 1909 è intenso: “è un rapporto che vogliamo consolidare” ha chiarito il sindaco Di Lorito con un post sulla sua bacheca Facebook “candidando Spoltore per una partenza o un arrivo di tappa nel 2022”.