L’AQUILA – La settima tappa del Giro d’Italia sarà segnata dal Chilometro dedicato a Save the Children, l’Organizzazione che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Il logo rosso sull’asfalto evidenzierà il 100° km dal traguardo della tappa Vasto – L’Aquila, e verrà percorso simbolicamente da tutti i corridori, per dire “Stop alla guerra sui bambini”, manifestando così la loro adesione alla campagna globale di Save the Children. Un impegno significativo, per ricordare che nel mondo 1 bambino su 5 vive in aree di conflitto, aree in cui l’infanzia viene negata in tutti in suoi aspetti, quotidianamente e con violenza. Luoghi in cui anche andare in bicicletta diventa un sogno irrealizzabile.
Il Chilometro dedicato a Save the Children si colloca nell’ambito della partnership speciale siglata dall’Organizzazione e dalla 102° edizione dell’evento sportivo internazionale, che prevede la presenza nei villaggi di arrivo delle diverse tappe del Giro come Charity partner, per sensibilizzare il pubblico attraverso un gesto simbolico: l’impronta di una mano che tutti potranno apporre su un telo per dire “Stop alla guerra sui bambini”.
Tutti possono sostenere la campagna di Save the Children grazie al numero solidale 45533, attivo sino al 30 settembre, per dare protezione, cure e istruzione ai bambini scappati dagli orrori della guerra. Si possono donare 2 euro inviando un SMS dal proprio cellulare oppure si possono donare 5 o 10 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa con TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tiscali. Sempre da rete fissa è inoltre possibile donare 5 euro chiamando con TWT, Convergenze e PosteMobile.
Il Chilometro Save the Children cade in un luogo non casuale. Nonostante, infatti, Save the Children abbia aperto la sede italiana nel 1998, il legame con il nostro Paese ha radici profonde, e l’Organizzazione ha iniziato a intervenire già negli anni ’40 in un momento di forte bisogno nel secondo Dopoguerra, che ha lasciato dietro di sé devastazione e povertà. Proprio in Abruzzo, a Ortona, Save the Children International inizia le sue attività in Italia, realizzando un primo centro di soccorso per bambini in un edificio bombardato a cui si aggiunge nel 1954 un asilo, mentre al contempo vengono avviati programmi nutrizionali per i minori e viene portato soccorso e aiuto agli orfanotrofi di montagna. Negli anni ’50 saranno aperti oltre 300 asili nell’Italia del Sud a seguito della formazione fornita al centro di Ortona, che negli anni diventerà uno dei più importanti centri di formazione per gli operatori delle scuole materne, in collaborazione con lo Stato italiano.
A L’Aquila, città di arrivo, Save the Children è stata una delle prime organizzazioni a intervenire a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del 2009, allestendo 4 Spazi a misura di bambino per assistere i minori, dai più piccoli agli adolescenti. È attualmente presente in Abruzzo con numerosi interventi per il supporto all’infanzia e alla genitorialità, programmi di contrasto alla dispersione scolastica e interventi di emersione dalla tratta e sfruttamento. In particolare, sempre a L’Aquila, è attivo un Punto Luce, uno spazio dove bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni possono usufruire di supporto allo studio, attività e laboratori ricreativi, artistici, musicali e sportivi.
Presso l’Ospedale Santo Spirito di Pescara, è aperto uno sportello “Fiocchi in ospedale”, dove le mamme in attesa di un bambino possono rivolgersi nel percorso della gravidanza e subito dopo la nascita del neonato e dove vengono offerti servizi di supporto in particolare a mamme in difficoltà.
Save the Children è inoltre presente con il suo programma di contrasto alla dispersione scolastica, che vede l’adesione di 20 scuole e cinque istituti comprensivi a Chieti al progetto “Fuoriclasse in movimento”.
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