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“Giselle”: a Pescara un classico di danza con solisti di prim’ordine

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PESCARA -Giovedì 13 agosto a partire della ore 21.15 andrà di scena l’ultimo appuntamento dell’estate 2009 con gli spettacoli organizzati dall’Ente Manifestazioni Pescaresi. Presso il palcoscenico del Teatro d’Annunzio un classico del repertorio di danza classica:

«Giselle» balletto fantastico in due atti di Vernoy de Saint Georges, Pierre Coralli e Théophile Gautier. Musica di Adolphe Adam. La messinscena è firmata da Elik Melikov, direttore artistico dell’affermato BALLETTO DI MOSCA La Classique i cui solisti provengono da blasonati Teatri come il Bolshoi di Mosca, il Kirov di San Pietroburgo, i Ballets Theatres di Kiev e Odessa.

LA STORIA – Il Balletto di Mosca La Classique, fondato nel 1990 da Elik Melikov e presente in Italia dal ’91, è un organico formato da una quarantina di elementi provenienti da blasonate strutture come il Bolshoi di Mosca, il Kirov di San Pietroburgo, i Ballets Theatres di Kiev e Odessa, e ha in repertorio capolavori del calibro de La Bella Addormentata, Lo Schiaccianoci, Il Lago dei Cigni, Don Chisciotte, rivisitati dal maitre principale e coreografo Alexander Vorotnikov, a cui si aggiungono La Vedova Allegra di Serge Manguette, e sfavillanti pezzi virtuosistici inclusi nei Gala.
La compagnia si pone come un baluardo della secolare tradizione della danse d’école ma, grazie a Vorotnikov, che ha firmato anche Cenerentola, Giselle, Coppelia, e una Bella Addormentata con la coreografa Irina Nesterova-Vorotnikova, la libera dai ridondanti e obsoleti “manierismi” per riproporla rinnovata e adatta al pubblico odierno che, se ama la tradizione, nel contempo predilige mises en scène più agili e moderne.
Una predilezione perfettamente compresa da Elik Melikov, imprenditore e uomo di teatro che nel ’90, dando i natali al Balletto di Mosca La Classique, ha iniziato e proseguito con successo la carriera di direttore artistico di un corpo di ballo che si autofinanzia e vanta la collaborazione di Alexander Bogarad, direttore d’orchestra del Bolschoi.
Punte di diamante del Balletto di Mosca La Classique sono Jana Kazantseva, Dimitry Smirnov e Vera Sharipova, assolutamente da vedere ed ammirare.

LA TRAMA:  ATTO I – In un villaggio della valle del Reno, durante la vendemmia, tra le viti, una giovane contadina, Giselle, che adora ballare e che darebbe la vita per questa sua passione, si innamora di un giovane, Albrecht, di cui ignora le origini poiché si presenta e la corteggia travestito da popolano.
In realtà Albrecht è un principe già promesso sposo di Bathilde, figlia del duca di Courland, ama Giselle ma non potrà mai portarla all’altare. Di amore non corrisposto Giselle è anche amata da Hilarion, guardiacaccia che brucia di gelosia nei confronti dei due giovani e di sospetto verso Albrecht fino a quando, notando il mantello di questo e la sua spada, capisce l’inganno e la vera identità del falso popolano. Giselle e Albrecht danzano gioiosamente nonostante i continui richiami della madre di questa, che la ammonisce per le sue precarie condizioni di salute, emozioni forti potrebbero esserle fatali. In lontananza il richiamo di un corno annuncia l’arrivo della corte che, impegnata in una battuta di caccia, entra nel villaggio per trovare ristoro. Tra i vari componenti di questa, c’è anche la promessa sposa di Albrecht. I contadini fanno onore a questa nobile visita e Giselle danza per allietare l’evento. Accecato dal rancore Hilarion coglie l’occasione e smaschera il principe davanti a tutti: Giselle, perdutamente innamorata e sconvolta dal dolore, impazzisce e muore fra le braccia della madre.

LA TRAMA: ATTO II – In piena notte, Hilarion e Albrecht, presi dai rimorsi si recano solitari nella foresta, indicata con una croce trovano la tomba di Giselle.
Al giungere della mezzanotte il luogo si popola di spiriti di fanciulle vissute per la danza e morte di dolore il giorno prima del matrimonio. Hilarion, colto in preghiera, rimane stregato dal fascino delle algide fanciulle, viene obbligato a danzare sino allo sfinimento e poi a buttarsi nel lago su ordine dalle loro regina, Mirtha.
Stessa sorte si prospetta per Albrecht che, disperato si sofferma davanti alla tomba della ragazza e da dove la stessa Giselle risorge trasformata anch’essa in una Villi.
Mirtha raduna a sé tutte le sue discepole e insieme a loro inizia a danzare con Albrecht nell’ intento di portarlo alla morte. Commossa dalla disperazione dell’ amato ed ancora piena di sentimento Giselle interviene a sostenerlo e danza con lui e per lui fino all’alba, istante in cui Mirtha e le altre Villi sono costrette a svanire con il sopraggiungere dei primi raggi di sole. Grazie alla fanciulla amata Albrecht è salvo, ma resterà solo.

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