Il principio che ha guidato l’autrice del progetto, l’ architetto Paola Capece, è stata la semplicità. Lo ha detto lei stessa e lo dimostrano la scelta dei materiali e delle tinte, unita alla linearità degli infissi. L’ ingresso non ha dislivelli. La sua accessibilità sarà incrementata da un ulteriore stallo di sosta per i disabili, posto a breve distanza dal portone, anch’esso restaurato.
Erani presenti al taglio del nastro, oltre al Sindaco Jwan Costantini, il Vice sindaco Lidia Albani, gli assessori Soccorsa Ciliberti e Giampiero Di Candido, il Presidente del Consiglio comunale Paolo Vasanella, il consigliere Paolo Bonaduce. Il colpo di forbice, dato vicino e insieme ai dipendenti. Subito dopo, ha impartito la benedizione il parroco di San Flaviano don Enzo Manes.
“Vorrei sottolineare – ha detto il Sindaco – come la priorità della riqualificazione non sia stata assegnata agli uffici del potere amministrativo. Non è dalle stanze della giunta, insomma, che siamo partiti, ma dai locali che accolgono i cittadini, dagli spazi che, entrando in comune, ci si trova subito davanti e che ospitano gli uffici più di tutti a servizio dell’utenza. Attendere, accedere agli sportelli, ricevere documenti e risposte alle domande. Tutto questo avverrà, da lunedì, in spazi comodi, ben attrezzati e decorosi. Il buon governo si attua non con l’ astrazione dei discorsi ma anche migliorando, concretamente, l’accesso e la permanenza nella casa comune. Abbiamo trovato una situazione pessima. Restituiamo un’opera che ci inorgoglisce e che anche la città saprà ammirare ed apprezzare”.
“Non un semplice intervento edilizio, ma un obiettivo che abbiamo perseguito da subito e che oggi possiamo dire centrato, grazie soprattutto alla bravura dei tecnici, all’efficienza degli uffici, alla disponibilità dei dipendenti”, ha commentato il Presidente Vasanella, che ogni giorno, da vicino, ha seguito il cantiere. “E’ un’opera nata in seno a questa amministrazione – ha sottolineato l’assessore Giampiero Di Candido – Venendo per una pratica personale all’ Ufficio Anagrafe, raccolsi un giorno la desolazione e la rassegnazione di un dipendente per le carenze dei locali, per l’inadeguatezza del suo luogo di lavoro e delle stanze aperte al pubblico. Conclusi che non era più possibile aspettare. Reperiti dal bilancio 180.000 euro, abbiamo predisposto la manutenzione di corso Garibaldi e la ristrutturazione del piano terra del municipio. La pandemia ha rallentato i lavori, ma oggi possiamo dire di aver colmato, finalmente, una lacuna antica. Mai come stavolta, un’opera pubblica è stata realizzata nel segno del rispetto dei lavoratori e di tutti, davvero tutti, i cittadini”.
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