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Giulianova : Quale Architetto? Seminario di architettura per giovani, laureandi e laureati

da Redazione

GIULIANOVA –  Si svolgerà dal 12 al 16 ottobre prossimi , presso il Loggiato Sottobelvedere , a Giulianova Paese  : “Quale Architetto? Seminario di architettura per giovani, laureandi e laureati”.
Il seminario, organizzato dal Movimento dei Focolari nell’ambito delle iniziative “Dialoghi in Architettura”, con il patrocinio del Comune di Giulianova e il contributo dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Teramo, nasce da un’esperienza di condivisione con giovani laureandi e laureati in architettura, e vuole essere l’inizio di quella “scuola”, preannunciata da tempo, che si prefigge di individuare nuovi stimoli per la professione dell’architetto, a partire dalle tante riflessioni maturate intorno ai temi della formazione accademica, degli sbocchi professionali attuali, delle incertezze provocate dalle attuali crisi e che respiriamo nelle nostre società.

I lavori avranno un approccio sperimentale, perlustrativo; aperto alle sollecitazioni, non racchiuso in una forma pre-definita. Il programma che si propone è incentrato sulla ricerca di nuovi modi di approccio al ruolo dell’architetto a partire dalla vitale relazione con il territorio.
Territorio osservato e ascoltato in modo partecipato e condiviso, attraverso un’esperienza formativa che vuole aprire un percorso che interessi altri territori, altre situazioni, non solo italiane, con l’obiettivo di sperimentare la validità della ricerca. Se ciò che si rileva nella società moderna è una sostanziale incertezza circa i modi e i metodi del “fare architettura”, la riflessione circa una possibile ri- definizione del ruolo dell’architetto va fatta a partire dal territorio, del quale gli architetti sono chiamati ad interpretarne le istanze, le necessità: una chiara presa di posizione, che richiama, immediatamente la funzione sociale che dovrebbe caratterizzare comunque l’agire di ogni professionista.

La scelta di un luogo, l’Abruzzo e Giulianova in particolare, è solo una prima tappa, un’indicazione di metodo. Una sperimentazione di approccio a un territorio per radicarvi una riflessione, per coglierne e interpretarne le contraddizioni e le aspirazioni, i nodi e le positività. Cercando di rilevare dove, come, quando, in che misura, l’architetto trovi spazio e campo di azione.L’Abruzzo, sede del primo appuntamento, è adatto a una lettura per quadri territoriali ben stagliati. Quadri identificabili nei suoi ambienti naturali, quelli intatti – le zone montane, con i suoi parchi – e quelli intensamente e disordinatamente antropizzati – la costa –. Identificabili nell’articolazione ben evidente dei nuclei storici e degli insediamenti della città consolidata, in quelle zone ambigue tra urbanizzazione e campagna, innervate nei grandi snodi infrastrutturali, che creano tensioni, dando vita tuttavia ai nuovi sistemi insediativi della contemporaneità. L’Abruzzo offre anche l’occasione di confrontarsi con il grande tema della prevenzione e del controllo del territorio in situazioni di emergenza, come nel caso del recente terremoto dell’Aquila.

Giulianova, cittadina costiera del Teramano, sede del seminario, offre nell’ambito contenuto del suo territorio comunale questi temi di riflessione e ricerca: nucleo storico, quartieri di edilizia popolare, esempi di politiche sociali e operazioni immobiliari, segni dell’uso discontinuo delle sue qualità ambientali, tracce della crisi del modello della piccola-media impresa. In questo contesto, il seminario si snoda attraverso una serie di “momenti” che mirano a tracciare il percorso che ci proponiamo di intraprendere e vuole offrire l’occasione di apprendere in modo condiviso come osservare, ascoltare, formulare riflessioni. Rilevando suggestioni in grado di aprire piste di ricerca che possano dare un senso al nostro ruolo di architetti ritrovandone la funzione sociale. Il programma si articola attraverso tre parole chiave, che scandiscono le giornate di lavoro: territori, interpretazioni, scenari.

 

 

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