GIULIANOVA (TE) – I Carabinieri della Compagnia di Giulianova, nel pomeriggio di ieri hanno concluso un’attività di indagine iniziata nel mese di Maggio 2017, mirata a contrastare lo sfruttamento della prostituzione.
Nei confronti di K.Y., 47enne di nazionalità cinese, è stata notificata una misura cautelare personale del divieto di dimora nel comune di Giulianova, emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Teramo, poiché responsabile di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, commessa in danno di donne connazionali.
Nei mesi addietro, nel corso di servizi esterni, i militari dell’Arma avevano notato uno strano movimento di persone nei pressi di un’abitazione ubicata in una traversa non lontana dalla caserma. Dai successivi e prolungati appostamenti, emergeva inconfutabilmente che uomini di diverse età accedevano con singolare frequenza all’interno di un’abitazione occupata da donne di nazionalità cinese. I Carabinieri hanno fermato e sentito numerosi clienti, provenienti anche da centri limitrofi, i quali, vista l’evidenza dei fatti, hanno confermato di aver usufruito di favori sessuali dietro pagamento di denaro.
Per adescare i clienti, K.Y, utilizzava un sito internet di incontri, sul quale pubblicizzava in maniera esplicita le meravigliose performance hard delle “ragazze orientali”, di cui forniva un’esaltante descrizione fisica ed un numero di telefono da contattare per gli appuntamenti.
L’intera attività era gestita dalla donna, che con frequenza mensile, “rinnovava” le ragazze da far prostituire. Le giovani sfruttate erano costrette ad avere rapporti con i clienti ad ogni ora del giorno e della notte, non potevano mai uscire dall’abitazione neanche per acquistare alimenti di prima necessità, per i quali provvedeva la sfruttatrice, al fine di evitare sospetti anche nel vicinato.
Ieri i Carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento utilizzato dalle donne dove hanno trovato la “tenutaria” K.Y. nonché una connazionale 54 enne in piena attività con un cliente. L’appartamento versava in condizioni igienico sanitarie scadenti. I rapporti sessuali venivano consumati su due materassi poggiati sul pavimento. Durante la perquisizione i Carabinieri hanno sequestrato 500 euro, trovati nella disponibilità della sfruttatrice, numerosi profilattici nuovi ed altri usati, abbandonati alcuni accanto al letto, altri in una vecchia bottiglia di latte “parmalat” occultata sotto il lavello della cucina, cinque telefoni cellulari, tra cui quello con il numero pubblicizzato dall’annuncio su internet in possesso di K.Y..
La povera donna sfruttata (priva di qualsiasi documento di soggiorno), dopo un primo momento di palese timore e smarrimento, ha raccontato, nel dettaglio ai Carabinieri, di essere giunta in Italia con la prospettiva di lavorare come badante, ma una volta giunta a Giulianova è stata costretta a prostituirsi per pagare le spese sostenute per il viaggio.
I Carabinieri proseguiranno oltre nelle indagini per verificare l’esistenza o meno di una vera e propria organizzazione criminale cinese dedita allo sfruttamento della prostituzione di giovani connazionali. Dopo tutte le incombenze di rito i Carabinieri coordinati dal Maggiore Domenico Calore hanno provveduto ad affidare la donna ad un centro di prima accoglienza che si occupa di vittime della prostituzione.