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Giulianova,Comitati di quartiere. Il sindaco replica a “Il Cittadino Governante”

da Redazione

Mastromauro: “L’associazione Demos fondamentale per la riuscita dell’iniziativa che non ha eguali in Abruzzo. E il prof. Di Marco come cittadino è libero di esprimere le sue opinioni”

GIULIANOVA – Il sindaco Francesco Mastromauro interviene sull’attacco sferrato dal gruppo “Il Cittadino Governante” all’esperienza dei Comitati di quartiere e, in particolare, al ruolo svolto dall’associazione Demos.
“Evidentemente il pluralismo e la democrazia partecipata, quella reale, non devono piacere molto al consigliere Franco Arboretti e al Cittadino Governante. Infatti, invece di gioire per un’esperienza unica in Abruzzo e tra le poche nell’Italia centro-meridionale, esempio davvero ragguardevole di partecipazione popolare all’esercizio del potere locale, ogni occasione è buona per rinvigorire un atteggiamento che, dall’iniziale diffidenza, si è trasformato in aperta ostilità. E ciò sorprende trattandosi di una forza politica che pure si vanta di essere portatrice di nuove istanze di partecipazione. Il fatto è – prosegue Mastromauro – che la realtà dei Comitati di quartiere, evidentemente sottovalutata, si è rivelata al di sopra delle aspettative, e contrariamente ai loro pronostici funziona. Forse è proprio per questo che di recente si sono registrati attacchi all’associazione Demos e al suo presidente Carlo Di Marco, reo di aver espresso sue opinioni e chiarito alcuni passaggi importanti. Ma Il Cittadino Governante deve ricordarsi che l’associazione Demos, fondamentale per la riuscita dell’iniziativa, non è costituita né da “imbonitori” né da “tutori”, come detto dal consigliere Arboretti, bensì da esperti che svolgono una funzione esterna di affiancamento e facilitazione per la crescita di esperienze di democrazia partecipativa, e che intervengono solo quando chiamati. E’ così per il Comune ed è così per quei Comitati e Presidenti che ne richiedono l’intervento. Ed è – prosegue il sindaco – un apporto limitato alla verbalizzazione e al controllo sulla regolarità delle sedute; se richiesto, anche alla diffusione di comunicati stampa regolarmente firmati dai Presidenti. Quanto alla colpa addebitata al prof. Di Marco, quella cioè di esprimere pensieri ed opinioni, va ricordato che viviamo in una Repubblica pluralista in cui anche un pubblico funzionario, fuori dell’esercizio delle proprie funzioni, può esprimere liberamente e con ogni mezzo le proprie opinioni. Si tratta, d’altronde, di una delle manifestazioni più alte e qualificanti in democrazia, e tutelate dalla Costituzione. Un’ultima notazione a beneficio del consigliere Arboretti e per amore di chiarezza: i regolamenti comunali sono nella quasi totalità di competenza dell’Assise Civica. I disciplinari degli organi autonomi dal Comune, com’è il caso degli organismi di quartiere eletti a suffragio universale, sono invece approvati dagli stessi organismi. In fondo, non è poi così difficile comprenderlo”.

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