Quando nel 1860 udì il primo grido di guerra fu intrepido soldato e capitano accanto agli antichi liberali abruzzesi. Successivamente finite le ostilità poté riprendere gli studi. All’inizio nel liceo a L’Aquila e poi si recò a Napoli dove studiò medicina con T. Livio De Sanctis. Ottenne per concorso di essere primario del Sifilicomio (Ospedale “celtico”). Successivamente insegnò nell’università napoletana ostetricia e ginecologia.
Ebbe un numerosi studenti che formò alla professione (faceva esercitare i giovani in una sala di maternità da lui stesso inaugurata nel sifilicomio), fu autore di varie opere e memorie. Nella sua clinica ginecologica furono risolsi in maniera positiva numerosissimi casi di donne sterili (provenienti, tanta era diffusa la sua fama, da ogni dove) ma curò anche i casi di impotenza o sterilità maschile.
Morì a soli quarantanove anni, il 1 ottobre del 1879, e nella orazione funebre T. Livio De Sanctis tra le altre cose disse: “coraggioso, leale, onesto e generoso … e sono a ricordare a voi suoi colleghi, a voi suoi discepoli, le virtù di lui e come cittadino e patriota, e come scienziato e come affettuoso padre di eletta e numerosa prole”.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
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