La Facoltà di Lettere e Filosofia ha accolto per alcuni giorni degli studenti tedeschi per un interessante scambio culturale
Progetto di scambio culturale all’Università “G. D’Annunzio”: la Facoltà di Lettere e Filosofia di Chieti ha accolto un gruppo di quindici studenti tedeschi arrivati in città per fare pratica con la lingua italiana e conoscere al meglio le bellezze artistiche e paesaggistiche del posto. Gli universitari di Bielefeld rimarranno fino a domani portando a termine una settimana ricca di appuntamenti: partecipazione alle attività didattiche ed incontri nell’ateneo teatino, escursioni e gite per ammirare le meraviglie del nostro territorio, visite guidate nei principali siti archeologici ed architettonici dell’antica Teate, gite a Scanno, Roma e sul lungomare teatino.
Un viaggio curato in ogni dettaglio da Giuseppe Lorentini, promotore dell’iniziativa, laureatosi proprio alla D’Annunzio qualche anno fa, ora Lettore d’Italiano nel Dipartimento di Lingua Straniera proprio per gli studenti dell’Università di Bielefeld. All’interessante progetto hanno dato un contributo fondamentale il Dipartimento di Studi Medievali e Moderni dell’ateneo teatino e la lista studentesca 360 Gradi. Esordisce Lorentini:
Ho presentato e vinto questo progetto Il Daad, che è l’istituzione adibita allo scambio accademico per gli studenti e professori tedeschi, ha bandito una specie di concorso con l’intento di premiare l’idea più originale che avesse come fine un viaggio studio all’estero. L’originalità stava nel fatto che bisognava fornire la ragione per cui questi ragazzi dovessero andare proprio nel luogo scelto per questa iniziativa, facendo cioè capire che cosa potesse loro dare un’esperienza del genere una volta poi tornati in Germania. Ho presentato dunque il tutto dando come destinazione Chieti e base logistica e partner istituzionale l’ateneo teatino, in particolare la Facoltà di Lettere e Filosofia. Mi sono subito messo in contatto con il Professor Cimini e poi la Professoressa Del Fuoco che hanno recepito l’idea con entusiasmo. In Consiglio di facoltà è stata dunque fatta una nota dando la disponibilità (ringrazio ovviamente il Preside Trinchese ovviamente per questo). Si dovevano definire le attività da poter fare proprio a Chieti: ho pensato allora all’idea di avere un gruppo di studenti italiani che potesse accogliere questi studenti tedeschi e quindi vivere con loro le giornate in modo tale da dare la possibilità di praticare la lingua italiana e conoscere la nostra cultura.
Prosegue Lorentini:
Bisogna mettere in evidenza che non sono studenti di lingue ma di altre facoltà che hanno ritagliato un po’ del loro tempo per avvicinarsi appunto proprio alla lingua e cultura italiana: per noi questo deve essere motivo di orgoglio. Si deve fare in modo che sia le università che le istituzioni italiane si adoperino di più per promuovere queste iniziative. In questo caso il Daad, organo tedesco che si occupa di queste cose nello specifico, ha finanziato l’intero progetto. La carta vincente di questo esperimento fatto a Chieti sta proprio nel far visitare a questi ragazzi posti non proprio accessibili turisticamente in maniera “normale” partendo dalla Germania e dare la possibilità di conoscere cioè non le solite mete, tipo Firenze o Venezia ad esempio, ma realtà locali e più piccole è molto bello ma c’è ancora molto da fare in proposito.
A Giuseppe brillano gli occhi quando parla del suo ritorno a Chieti, soprattutto per il fatto di aver potuto far conoscere la sua provincia e la cultura dei suoi luoghi nativi agli studenti dell’università per cui oggi lavora.
Torno qui in una veste diversa, quella da studente docente che mi è stata riconosciuta in Germania. L’emozione più grande è stata rivedere i posti dove ho studiato e lasciato amicizie che sono rimaste nel tempo. Ringrazio proprio Matteo Gorilla, mio caro amico e rappresentante degli studenti al Senato Accademico qui a Chieti, che ha lavorato tantissimo per questo mio progetto. Ciò è frutto dunque anche dell’umanità e dei legami che si sono creati nel tempo. Sono tornato a Chieti con un sentimento sì di amore ma anche di amarezza: so che una cosa del genere forse non sarebbe stata possibile all’inverso da organizzare, ottenendo il giusto appoggio. In poco più di un mese e mezzo abbiamo messo in piedi il tutto, fra presentazione e successivo finanziamento. In Germania c’è tanta burocrazia ma le cose funzionano. Sono felice di essere tornato, ma soprattutto del fatto che porterò lì un pezzo di Abruzzo con la possibilità di esternare la mia italianità attraverso l’insegnamento della lingua. È bello vedere che all’estero apprezzino proprio l’italianità, cosa che noi da italiani dovremmo imparare a fare di più.
Significative le testimonianze di due studentesse coinvolte nel progetto e presenti a Chieti.
Dice Stefanie Rose:
Non è la mia prima volta in Italia. Mi sto godendo al meglio questa bella esperienza: conoscere nuovi amici, parlare la lingua, cosa che mi manca tantissimo in Germania. La cultura italiana è meravigliosa ecco perché ho voluto avvicinarmi ad essa.
Katherina St?dter fa notare che
Questa esperienza arricchisce poiché è un’occasione unica per fare conoscenza con gli studenti italiani e poi per conoscere posti nuovi. Un incontro del genere fa riflettere sulle differenze fra la mentalità tedesca e quella italiana. Io sono innamorata dell’arte rinascimentale e affascinata dalla storia: quando mi trovo in Italia “sento” la storia. Ci siamo trovati molto ben qui da voi.
Matteo Gorilla di 360 Gradi spiega il perchè l’associazione studentesca ha voluto dare il suo contributo alla causa:
Giuseppe Lorentini ha fatto tutto: noi abbiamo dato un appoggio logistico perché un’iniziativa così bella meritava questo. Far conoscere una realtà diversa, un altro sistema universitario e la nostra cultura credo sia alla base proprio del discorso di unità europea. Siamo in Europa perché convinti che le popolazioni che ne fanno parte debbano girare, apprendere le une dalle altre. Speriamo che quanto fatto in questa occasione a Chieti superi la semplice idea del solito Progetto Erasmus, ma ci siano altre esperienze del genere. È un modo per intavolare un rapporto con un’università come quella di Bielefeld all’avanguardia mondiale: è un’opportunità per noi di ingrandire le vedute e per loro di avvicinarsi ad un sistema culturale che offre spunti anche al percorso formativo che portano avanti. Magari in futuro sarà possibile instaurare una collaborazione o comunque scambi culturali ancora più frequenti nel tempo.
Studenti di Bielefeld e Chieti dunque ormai legati da un bel rapporto costruito in questi giorni proprio in Abruzzo: appuntamento al prossimo incontro magari da tenere proprio in Germania!