MIGLIANICO (CH) – Gregory Molteni ha mantenuto la leadership con 199 (65 64 70, -14) colpi nell’Abruzzo Open by Lyoness, terz’ultimo torneo nel calendario dell’Alps Tour e in quello dell’Italian Pro Tour, che si conclude sull’impegnativo percorso del Miglianico Golf & Country Club (par 71). I giocatori italiani sono gli assoluti protagonisti e parteciperanno alla volata per il titolo, insieme al lombardo, anche i veneti Niccolò Quintarelli, secondo con 201 (66 66 69, -12) e Guido Migliozzi, terzo con 202 (66 68 68, -11). Al quarto posto con 203 (-10) cinque agguerriti pretendenti al successo quali l’amateur spagnolo Adria Arnaus e i pro francesi Julien Foret, Alexander Daydou, Antoine Rozner e Robin Roussel.
Stanno comportandosi molto bene alcuni dilettanti azzurri: Jacopo Albertoni, 11° con 206 (-7), Giovanni Manzoni e Pietro Bovari, in vetta dopo un turno, 14.i con 207 (-6) insieme ad Aron Zemmer, e Riccardo Bregoli, 17° con 208 (-5), alla pari con Lorenzo Magini. Poco dietro Alberto Fisco 21° con 209 (-4), Joon Kim ed Edoardo Schiavella (am) 24.i con 210 (-3), Kevin Latchayya (am) 30° con 211 (-2), Mattia Miloro e Andrea Romano (am) 32.i con 212 (-1). Dopo il taglio del secondo giro sono rimasti in gara 54 concorrenti (22 italiani), compresi 13 amateur (9 azzurri). I 41 professionisti si contenderanno il montepremi di 45.000 euro con prima moneta di 6.525 euro. Anche nella giornata finale ingresso libero per il pubblico.
Gregory Molteni, 35enne di Como, ha respinto con un 70 (-1) gli attacchi avversari: “Non sono partito bene – ha detto – perché ho segnato due bogey. Poi mi sono ripreso e ho mantenuto il comando. Oggi il campo era piuttosto difficile soprattutto per il vento che spirava lateralmente, per cui non era facile scegliere i ferri giusti. Inoltre i green erano asciutti e quindi non consentivano un perfetto controllo la palla. E’ stato il turno più complicato dei tre”. Dopo i due bogey sono arrivati quattro birdie nella fase centrale e un altro bogey a chiudere.
Guido Migliozzi, 20enne di Vicenza alla prima stagione tra i pro, ha recuperato due colpi al leader con un 68 (-3):
“Ho iniziato molto bene con tre birdie di fila, poi ho sbagliato un paio di colpi e mi sono un po’ innervosito. Sicuramente mi attendevo qualcosa di più dallo score. É stata una giornata difficile per il vento. Occorreva controllare i colpi dal tee ed essere dei cecchini sui green, dove è necessario avere un buon feeling con il putter perché non sono semplici. Tre italiani nelle prime posizioni? Sarà una bella sfida”. Per lui sei birdie, un bogey e un doppio bogey.
Il percorso di 18 buche (par 71, metri 6.058) è stato progettato dal noto architetto americano Ronald Kirby e si sviluppa tra ulivi tipici abruzzesi e vigneti. Le buche, tecniche e impegnative, presentano fairway larghi e green di media grandezza abbastanza mossi. Numerosi bunker e ostacoli d’acqua, insieme ad alcuni insidiosi fuori limite, richiedono al giocatore molta precisione e strategie appropriate per ogni buca. I giocatori hanno avuto parole di elogio per la qualità tecnica e per la preparazione di un tracciato che impone accurate strategie specie quando, come nel terzo turno, si è alzato il vento.
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