Home » Attualità » Gran Premio Teatro Amatoriale Italiano 2021/22, Abruzzo in finale

Gran Premio Teatro Amatoriale Italiano 2021/22, Abruzzo in finale

da Redazione

gran premio teatro amatoriale 21-22

La compagnia abruzzese “Da grande voglio crescere” sfiderà dieci compagnie provenienti da altrettante regioni per aggiudicarsi l’ambito trofeo della Federazione Italiana Teatro Amatori. La rassegna sarà ospitata da aprile a ottobre dal Comune di Colleferro, alle porte di Roma.

REGIONE – Sarà ospitata da Colleferro l’edizione 2022 del Gran Premio Nazionale del Teatro Amatoriale della F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatori). L’iniziativa, promossa da FITA Nazionale, organizzata da FITA Roma e FITA Lazio con il contributo del Comune di Colleferro e con il patrocinio della Città Metropolitana di Roma Capitale, è stata presentata giovedì 31 marzo nell’Aula Consiliare della cittadina alle porte di Roma e vedrà protagoniste, da aprile a ottobre undici compagnie provenienti da altrettante regioni vincitrici delle selezioni svoltesi nel 2021: Campania, Lazio, Calabria, Abruzzo, Sicilia, Emilia-Romagna, Veneto, Marche, Lombardia, Liguria e Umbria. La sfida si svolgerà sul palcoscenico del Teatro Comunale Vittorio Veneto e su quello del Parco del Castello del Comune di Colleferro. La formula del Gran Premio è ormai consolidata: dopo aver assistito agli spettacoli dei più diversi generi provenienti da ogni parte d’Italia, alla giuria spetterà il compito non facile di designare il miglior spettacolo.

Tra le finaliste, la compagnia abruzzese di Chieti “Da grande voglio crescere” che metterà in scena “Nozze di sangue” per le regia di Carmela Caiani, il 18 giugno 2022 ore 20.30 al Teatro Vittorio Veneto di Colleferro.

Nozze di sangue (Bodas de Sangre) è un dramma teatrale in tre atti scritto da Federico García Lorca nel 1932. Con esso García Lorca si propose di scrivere una tragedia, genere letterario che considerava la vera radice del teatro. La trama si ispira ad una vera storia di omicidio avvenuta a Nijar in Andalusia nel 1928, ma potrebbe essere accaduto ieri, potrebbe essere una notizia ascoltata al telegiornale, uno dei tanti episodi di violenza compiuti in nome dell’AMORE.

Ritorna così un appuntamento molto atteso dal pubblico, grazie all’impegno della F.I.T.A. la più importante realtà del teatro amatoriale del nostro Paese, con i suoi 25.000 associati e le 1.400 compagnie affiliate. Un traguardo non scontato, ottenuto con un inedito sforzo organizzativo che ha permesso di svolgere le selezioni regionali lo scorso anno nel pieno rispetto delle restrizioni legate all’emergenza coronavirus. La passione per il teatro è così rimasta accesa anche in un periodo difficile di restrizioni e rinunce.

“È con immenso piacere che Colleferro ospita la fase finale del Gran Premio Nazionale del Teatro Amatoriale organizzata dalla F.I.T.A. La nostra città ha superato la concorrenza di due capoluoghi di provincia che avevano presentato la loro candidatura per ospitare questa importante rassegna, dimostrando così di essere sempre di più un polo culturale non solo regionale, ma anche nazionale. Colleferro è una città di fondazione nella quale sono immigrati cittadini provenienti da tutta Italia. È per questo motivo che, ne siamo certi, gli attori con i loro familiari si sentiranno a casa loro. La nostra comunità, oltre ad essere inclusiva, è anche particolarmente sensibile e attenta a queste forme di spettacolo che potranno essere per il pubblico colleferrino, ma anche per quello dei paesi limitrofi, occasione di svago, oltre che di approfondimento conoscitivo di altre culture presenti a livello nazionale”, ha dichiarato il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna.

“Questa edizione della fase finale del Gran Premio del Teatro Nazionale è ancora una volta il risultato della capacità della nostra Federazione di coinvolgere le Istituzioni locali nella costante e meritoria azione volta a valorizzare il ruolo che il teatro amatoriale svolge per la promozione culturale ed artistica, che ben si coniuga con la valorizzazione del territorio. Ringraziamo il Comune di Colleferro e il Comitato Provinciale FITA Roma che con la loro proposta, in sinergia con il Comitato Regionale Lazio, hanno interpretato al meglio lo spirito della manifestazione, per di più collocandola nel contesto di ‘Colleferro Capitale europea dello spazio’. Tutto ciò sarà d’auspicio per il teatro amatoriale e per lo spettacolo dal vivo. È come proiettare il teatro verso un futuro senza confini, con lo sguardo aperto sul mondo e il cuore saldo nelle radici della propria tradizione. La grande tradizione del nostro teatro, che ha origine in ogni parte d’Italia dove la FITA è sempre presente con le sue compagnie, sarà nei prossimi mesi protagonista a Colleferro, affinché il teatro sia anche uno dei più attivi spazi di difesa della civiltà”, ha dichiarato il presidente nazionale F.I.T.A. Carmelo Pace.

“Essere riusciti, grazie all’immediata disponibilità del Comune di Colleferro, ad organizzare la fase finale del GPTA nel Lazio è per noi un motivo di grande soddisfazione. È la dimostrazione che le buone idee, come piante benefiche, attecchiscono con facilità dove trovano terreno fertile. Ora si apre il sipario e la parola passa alle compagnie. Ma il sipario del GPTA 2021/22, visto il momento storico che stiamo vivendo, si aprirà non solo su uno spettacolo. Si aprirà anche sul desiderio della nostra Federazione e dei suoi iscritti di non mollare; si aprirà sul messaggio forte, importante che il Comune di Colleferro ha dato decidendo di supportare l’iniziativa, proprio nell’anno in cui è Capitale Europea dello Spazio; si aprirà sulle compagnie e sul pubblico di Colleferro che, insieme, faranno questo viaggio nell’Italia del Teatro”, spiegano in una dichiarazione congiunta Fiammetta Fiammeri, presidente Fita Roma, e Andrea Serafini, presidente Fita Lazio.

“Sarà un’ottima occasione per partecipare, dal vivo, ad un super cartellone allestito dalla FITA che, nonostante i tempi che corrono, non smette mai di avere idee per i suoi associati. Anche in questo periodo così difficile sono convinto che il pubblico laziale non si farà sfuggire l’occasione di assistere agli spettacoli di alcune delle migliori compagnie della FITA. Questo è anche il momento in cui c’è grande fermento attorno al teatro, e tanta determinazione delle nostre Compagnie ad andare in scena e recuperare la normalità tanto attesa”, ha dichiarato Mauro Pierfederici Direttore Artistico Fita Nazionale.

NOTE DI REGIA Nozze di sangue” per le regia di Carmela Caiani

“Nel corso degli anni, nel nostro laboratorio teatrale abbiamo approfondito temi legati principalmente ai grandi misteri della vita, alle forze occulte che trascendono l’uomo, che ne manovrano i comportamenti e che la ragione e la logica non riescono a spiegare razionalmente, ma che trovano risposte nei miti e nelle tragedie greche. La strada scelta per realizzare questo spettacolo, non è stata, pertanto, quella di ricreare il contesto storico della Spagna franchista di Lorca, ma piuttosto quella di cercare, in quel terreno intriso di sangue, il senso di un dolore che ha un suono costante, del quale non ci si può liberare e che appartiene agli uomini di tutte le culture del mondo, varcando i confini del tempo sino ai nostri giorni per la sua straordinaria attualità” – dichiara il regista Carmela Caiani

L’opera presenta una visione della vita umana che coincide con quella dell’antica tragedia greca, in cui emozioni, sentimenti e passioni sono protagonisti assoluti. Gli uomini e le donne perdono la capacità di controllare le loro passioni che diventano motore di un dramma che è nell’aria fin dalle prime battute. Niente può salvarli, nemmeno le avvisaglie di una catastrofe che incombe da subito. Sangue, morte, fecondità, sacrificio ci riconducono ad una dimensione mitologica che ci consente di accettare il lato oscuro ed occulto del quotidiano, quello che a volte chiamiamo fato, destino, caso, in una sorta di purificazione simbolica. La natura, rappresentata simbolicamente dalla Luna, tiene insieme la vita psichica e corporea dei personaggi e rende il soprannaturale immanente. Per sottolineare e caratterizzare i due piani della narrazione le forze soprannaturali usano l’italiano, mentre i personaggi terreni parlano in dialetto, contestualizzando in tal modo la vicenda nel nostro territorio.

Ti potrebbe interessare