Teramo

Gran Sasso Teramano, bandita gara per gli impianti di Prati di Tivo e Prato Selva

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Il periodo di gestione passa a tre anni e oltre, ai Prati di Tivo ci sono gli impianti e le strutture di Prato Selva, trovate risorse per le manutenzioni

TERAMO – Ieri sera, a cura della Gran Sasso Teramano, sono partiti gli inviti della nuova gara per la gestione degli impianti a Prati di Tivo e Prato Selva: il periodo di gestione passa da uno a tre anni con un canone annuale di 80 mila euro. Dopo tre tavoli regionali e due Assemblee della società (l’ultima ieri mattina che hanno sempre visto la partecipazione della Regione, con gli assessori Giorgio D’Ignazio e Dino Pepe) è stata concordata all’unanimità una linea d’azione per garantire la stagione invernale e aprire una nuova fase in una logica di prospettiva.

“É il momento di lavorare duramente, stiamo facendo una corsa contro il tempo, e di evitare polemiche che fanno solo male al turismo teramano e agli operatori – dichiara il presidente Diego Di Bonaventura – Ci sarà tempo e modo di valutare il passato ma ora, grazie all’unanimità di intenti dei soci della Gran Sasso, all’impegno della Regione a partire dal presidente vicario Giovanni Lolli e agli assessori Pepe e D’Ignazio, stiamo affrontando e dipanando tutte le questioni contingenti e con il liquidatore abbiamo individuato un preciso piano d’azione. Abbiamo trovato risorse per le manutenzioni e abbiamo inserito nella gara anche Prato Selva: ovviamente, quest’ultima stazione non potrà riaprire ma intanto faremo i lavori di manutenzione utilizzando fondi già esistenti che il Comune di Fano Adriano trasferirà alla Provincia”.

Il liquidatore della società, Gabriele di Natale, sta preparando il Piano di ristrutturazione societario e conta di approvare entro dicembre il bilancio 2017 e intanto sono stati pagati tutti gli arretrati ai dipendenti.

“In queste settimane di lavoro – spiega – abbiamo affrontato una serie di questioni rimasta aperta e stiamo valutando le altre con estremo impegno, la gara triennale è certamente più appetibile e contiamo di suscitare l’attenzione degli operatori. Devo ringraziare Regione e Camera di Commercio per l’appoggio, quest’ultima pur avendo deliberato l’uscita dalla società è stata sempre presente alle Assemblee garantendone l’operatività. Le questioni relative a società, impianti e sviluppo della montagna non possono diventare una vetrina per le polemiche politiche perchè siamo in una fase delicata e operativa e tutti dobbiamo remare nella stessa direzione”.

Grazie ai finanziamenti regionali, l’assessore al Turismo, Giorgio D’Ignazio, ha annunciato anche una campagna promozionale a supporto del turismo montano, e alla rimodulazione dei fondi del piano di sicurezza, la società potrà recuperare una liquidità per gli investimenti contingenti ma, specifica il presidente Di Bonaventura: “garantita la stagione invernale si apre subito una nuova fase, in una logica di comprensorio intendo coinvolgere anche gli altri Comuni della montagna per un progetto che deve guardare lontano perchè solo se mettiamo insieme tutte le risorse disponibili e spendibili sul piano turistico, non solo gli impianti, possiamo realizzare un cambiamento invertendo la tendenza degli ultimi anni”.

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