TERAMO – Andrà in Consiglio provinciale il prossimo 9 maggio la proposta di modifica dello Statuto della Gran Sasso spa (società in liquidazione) per trasformarla in una srl e la modifica della convenzione stipulata nel 2013 fra GST e Provincia. Successivamente, continuando ad assicurare la gestione diretta per la stagione estiva (gli impianti saranno riaperti a fine maggio) e mentre vengono realizzati i lavori di messa in sicurezza delle piste (condizione di legge ineludibile) la Provincia potrà predisporre il bando per la gestione pluriennale degli impianti sciistici da parte di operatori privati.
E’ quanto deliberato dall’Assemblea dei soci della Gst (Provincia, Regione Abruzzo, Comuni di Fano Adriano e Pietracamela, Asbuc) alla presenza del neo assessore regionale Giorgio D’Ignazio. Annunciato ai soci dal presidente Di Sabatino un ulteriore finanziamento per l’area: 4 milioni di euro (fondi Cipe) che serviranno a completare l’intervento già realizzato sulla 43 con la sistemazione dell’area dell’anello fra Pietracamela e i Prati e per la riapertura della 43/a (chiusa da oltre sei anni per una frana di vaste proporzioni) che collega Fano Adriano a Pietracamela..
Il liquidatore della società, Sergio Saccomandi, è stato in grado di fornire una serie di dati sulla stagione invernale perché: “per la prima volta è stato predisposto un data base che consente di compiere una valutazione oggettiva sull’andamento della gestione. Su 106 giorni di apertura ci sono stati più di 38 giorni di vento con velocità medie superiori ai 50 chilomentri orari e 61 giorni con temperature superiori allo 0. Le precipitazioni nevose sono state di due terzi inferiori alle passate stagioni. Faccio presente che alla Maiella gli impianti sono stati aperti 25 giorni e che Campo Imperatore ha riaperto per Pasqua. Nel 2015, ad esempio, quando c’era la gestione di un Consorzio privato sia per il 25 aprile che per il primo maggio non risultano borderò di incasso quindi devo presumere che gli impianti erano chiusi”.
Saccomandi ha anche ricordato che le condizioni atmosferiche avverse hanno causato: “danni al tapis roulant della pista bimbi e agli impianti che quindi abbiamo dovuto chiudere e riparare”.
“Entro la fine di maggio siamo pronti per ripartire (ma gli impianti saranno aperti anche in occasione del 1° maggio ndr) – ha dichiarato Renzo Di Sabatino – ancora questa estate andremo in gestione diretta, per quella invernale avremo operatori privati scelti attraverso un bando pluriennale, ad un canone calmierato. Bando che avevamo già fatto, è bene ricordarlo, per cinque anni, e il vincitore ha rinunciato mentre il secondo affidatario per un anno ha avuto problemi a pagare il canone. Nessuno vuole un applauso ma è paradossale ascoltare polemiche dagli stessi che hanno debiti con la GST, fino ad oggi ho taciuto ma se queste azioni interferiscono con l’azione di risanamento così faticosamente portata avanti procederò con le iniziative più opportune”.
Di Sabatino ha fatto un appello ai Comuni e agli altri soci: “Su quest’area serve una progettazione turistica strategica che va ben oltre gli impianti, i Comuni devono fare la loro parte, devono progettare, mettersi insieme e chiedere finanziamenti”.
Un invito ripreso dall’assessore regionale Giorgio D’Ignazio: “Io questa sfida voglio vincerla e mi impegno a seguirla da vicino. Anche per rendere appetibile il bando agli investitori possono essere inseriti nel pacchetto anche altri servizi, parcheggi, rifugi, campeggi che sono di proprietà dei Comuni o dell’Asbuc. E’ arrivato il momento di pensare in grande, solo così possiamo dare una svolta rispetto ai problemi del passato”.
Di Sabatino ha ripercorso i fatti salienti che hanno caratterizzato questi ultimi anni:
a) La Camera di Commercio ha deliberato la dismissione della quota societaria (ancora presente alle Assemblee perché non sono state rilevate le quote ma si astiene dal votare)
b) la Provincia ha lavorato alla chiusura del contenzioso con la Unicredit ottenendo a questo scopo un contributo di 1 milione e 200 mila euro dalla Regione (residuo fondi FAS) e chiudendo la trattativa risparmiando oltre 3 milioni di euro.
c) L’aggiudicatario della gara quinquennale per la gestione degli impianti, ha rinunciato all’affidamento;
d) Il secondo in graduatoria, al quale gli impianti sono stati affidati per un anno, ha avuto difficoltà al pagamento del canone annuale
e) la società è stata posta in liquidazione per la situazione deficitaria ed è stata assicurata l’apertura degli impianti con la gestione diretta. I mesi di apertura devono esser calibrati sulla base dei costi sostenibili: la GST è in liquidazione e per legge non può fare debiti
f) Sono stati predisposti piani di rientro per i crediti vantati dalla GST verso i gestori precedenti
g) si è proceduto a redigere un Piano di messa in sicurezza (finanziamento Masterplan chiesto dalla Provincia di 2 milioni di euro) obbligatorio per legge e comunque necessario alla luce dei fenomeni sismici che interessano l’area del Gran Sasso. I lavori saranno completati a settembre.
h) si è chiesto e ottenuto un finanziamento regionale di oltre 1 milione di euro per la sistemazione della provinciale che porta alla stazione sciistica il cui stato di ammaloramento datava qualche anno
Prato Selva. Anche gli impianti di Prato Selva possono rientrare nel “pacchetto” del bando ma prima bisogna far ripartire gli impianti chiusi. Oltre agli impianti c’è anche il rifugio con attività di bar e ristorazione (di proprietà della GST). Il Comune è destinatario di 200 milioni di finanziamento regionale per la manutenzione dell’impianto distrutto dal terremoto. Si sta verificando se è possibile spostarli sulla Ginestra dove il finanziamento sarebbe risolutivo. L’assessore regionale D’Ignazio si è impegnato a sottoporre la questione agli uffici regionali di competenza. La stazione di Prato Selva è comunque considerata da tutti i soci un “pezzo” strategico in una visione di rilancio.
Vicenda “cannoni sparaneve”
A margine dell’Assemblea sia il liquidatore Sergio Saccomandi che il sindaco di Pietracamela, Michele Petraccia, in merito alla richiesta di accesso agli atti presentata da Pasquale Iannetti e rilanciata da alcuni organi di informazione hanno precisato che: “si è reso necessario l’affitto di cinque cannoni sparaneve per l’innevamento artificiale per un importo di 12 mila euro in quanto gli erogatori in possesso della GST sono absoleti, non possono essere utilizzati se non a temperature molto al di sotto dello 0 e comunque rimetterli in funzione sarebbe costato oltre 10 mila euro. L’affitto dei cannoni ha garantito la fruibilità delle piste e il rispetto delle convenzioni con le scuole di sci. Sono stati, quindi, indispensabili, per garantire buona parte della stagione invernale considerato che le precipitazioni nevose sono state inferiori di due terzi rispetto alle passate stagioni”
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